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bene culturale | rilievo, opera isolata |
soggetto | San Martino dona parte del mantello al povero |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 05 00417647 |
localizzazione | ITALIA, Veneto, VE, VeneziaCannaregio, 3932 |
contenitore | palazzo, statale, Ca' d'Oro, Cannaregio, 3932, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro, piano primo/ portego |
datazione | sec. XVI primo quarto; 1510/00/00 (ca) - 1520/00/00 (ca) [analisi stilistica] |
autore | Briosco Andrea detto Riccio (1470/ 1532), |
materia tecnica | bronzo/ fusione |
misure | cm, alt. 74.6, largh. 54, prof. 15, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | San Martino a cavallo, abbigliato come un cavaliere romano, sguaina la spada e taglia il proprio mantello per donarne una parte al vecchio ignudo seduto a terra. Sullo sfondo ghirlande, bucrani ed encarpi. Patina bruna.Personaggi: San Martino. Figure: mendicante. Attributi: (San Martino) cavallo, mantello, spada. |
notizie storico-critiche | Provenienza: Venezia, chiesa di Santa Maria dei Servi; Accademia di Belle Arti di Venezia, 1814; quindi nel Reale Museo Archeologico con sede in Palazzo Ducale, ca. 1895; depositato presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, ca. 1926. Il rilievo, un tempo collocato su un altare della chiesa dei Servi appoggiato al septo marmoreo del coro, parallelamente a quello della reliquia della Santa Croce, si inserisce nel corpus di commissioni realizzate dal Riccio per la chiesa medesima in tempi diversi (Gasparotto 2007). L'opera si ispira alla biografia del contemporaneo Sulpitius, il quale narra che il giovane ufficiale romano dimostrò la propria carità dividendo il mantello con un povero mendicante. Il santo è raffigurato con armatura ed equipaggiamento appropriati al suo grado e rango; la sella è decorata da raffigurazioni mitologiche in stile classico, mentre il fodero della spada è ornato da arpie e animali fantastici. Le figure del santo e del mendicante sono rese con uno straordinario rilievo contro una superficie piatta, dando l'impressione di sculture a tutto tondo, in uno stile che richiama il ductus della famiglia Lombardo (vedi ad esempio il Filottete di Antonio Lombardo, ora a San Pietroburgo, Ermitage). Considerando la spiccata volumetria delle figure e la meditata gestione dello spazio, sia in piano che in aggetto, il bronzo si conferma un’opera della maturità dell’artista; l’elegante qualità formale sottende a una profonda conoscenza tecnica del medium che, come ha notato Planiscig (1921; 1927), trova il principale parallelo nelle figure del candelabro, realizzato fra il 1507 e il 1515 per il Santo di Padova. |
bibliografia | Vicentini A. M.( 1920)pp. 50-76; Planiscig L.( 1921)pp. 127-128; Bode W. von( 1922)p. 51; Planiscig L.( 1927)pp. 229, 234-238; Pope Hennessy J.( 1963)p. 18; Cessi F.( 1965)p. 80; Mariacher G.( 1971)p. 26, n. 35; Moschini G.A.( 1815)v. II.2, p. 531; Paolet |
definizione | rilievo |
regione | Veneto |
provincia | Venezia |
comune | Venezia |
indirizzo | Cannaregio, 3932 |
ente schedatore | S162 |
ente competente | S162 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Moschini Marconi, Sandra; Funzionario responsabile: Moschini Marconi, Sandra; Trascrizione per informatizzazione: ART PAST/ Pertosa, Emanuela (2006); Aggiornamento-revisione: Campagnol, Isabella (2009), Referente scientifico: Cremonini |
anno creazione | 1979 |
anno modifica | 2009; 2014 |