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bene culturale | decorazione a intarsio, frammento |
soggetto | SAN MARTINO VESCOVO |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00523894 |
localizzazione | Italia, Toscana, LU, Luccavia della Quarquonia |
contenitore | villa, Villa Guinigi, via della Quarquonia, Museo Nazionale di Villa Guinigi, sala XII |
datazione | sec. XV fine; 1490 - 1499 [documentazione] |
autore | Civitali Matteo (1436/ 1501), |
materia tecnica | legno/ intarsio |
misure | alt. 62.5, largh. 87.8, sp. 4.5 |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Commissione delle Belle Arti |
dati analitici | Il busto del Santo compare entro un riquadro delimitato da una cornice a palmette entro festoni vegetali e floreali. S. Martino ha la tiara adorna di gemme, manto abbellito da decorazioni floreali con ampio bordo trattenuto da spilla ovale con croce e perle anulari. Si intravede la mano sinistra col pastorale che si accavalla alla cornice superiore con un tabernacolo contenente nicchie con tre figure di Santi: S. Giovanni Battista(?) con croce astile, San paolo con la spada e S. Pietro (?).Personaggi: S. Martino; S. Paolo. Attributi: (S. Martino) tiara; manto; pastorale. Attributi: (S. Paolo) spada. |
notizie storico-critiche | La provenienza dalla Cattedrale di questa bella tarsia ha lasciato anticamente supporre che si trattasse di un frammento del coro 'piccolo' commissionato nel 1494 da Domenico Bertini a Jacopo da Villa e Masseo Civitali (cfr. Ridolfi 1882, Campetti 1909). Del complesso, destinato alla tribuna del Duomo, non perviene nulla ma vista l'alta qualità della tarsia, per altro raffigurante il patrono della Cattedrale, e i peculiari tratti stilistici dell'opera si può in parte concordare con questa tesi. Effettivamente, come si osserva nel catalogo del museo (cfr. Museo Nazionale Villa Guinigi, 1968), il prototipo di questo busto è forse il San Martino vescovo raffigurato da Cristoforo Canozi da Lendinara su uno dei cinque pannelli tuttora conservati a Villa Guiigi (inv. 145). Secondo le fonti Masseo Civitali fu allievo (più plausibilmente collaboratore) del Canozi durante il suo soggiorno lucchese e dunque la relazione fra le due opere, per altro destinate al medesimo edificio sacro, sembrerebbe appoggiare ulteriormente la tesi della paternità del lucchese. La tecnica d'intarsio è per altro ben diversa da quella del Lendinarese che procede prioritariamente per campiture lignee estese ed uniformi, concepite secondo una visione sintetica di derivazione pierfrancescana. Qua l'artista predilige invece una visione analitica, sortendo un effetto quasi fiammingo nella resa delle rughe dell'epidermide tramite una fitta rete di piccoli tasselli intarsiati e incrociati. Un confronto con il mondo della pittura può essere fatto con il Santo vescovo di Michelangelo di Pietro Membrini (già Maestro del Tondo Lathrop) conservato in coll. Mazzarosa. La complessità dell'esecuzione, fitta di particolari, denota le capacità di questo artista che risulta completamente aggiornato sulle ultime tendenze dell'arte lucchese. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, LU, Lucca; luogo di collocazione successiva: Toscana, LU, Lucca; luogo di collocazione successiva: Toscana, LU, Lucca |
altre attribuzioni | Jacopo da VillaCivitali Masseo |
committenza | Domenico Bertini ? (1494) |
bibliografia | Trenta T.( 1820)pag. 33; Ridolfi E.( 1882)pp. 263, 274; Campetti P.( 1909)pag. 90; Lazzarini P.( 1937)pag. 110; Belli Barsali I.( 1970)pag. 168; Belli Barsali I.( 1988)pag. 200; Bertolini Campetti L./ Monaco G./ Meloni S.( 1968)pp. 124, 125 |
definizione | decorazione a intarsio |
regione | Toscana |
provincia | Lucca |
comune | Lucca |
indirizzo | via della Quarquonia |
ente schedatore | S39 |
ente competente | S39 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Massagli R.; Funzionario responsabile: Russo S.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tramontano T. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1999 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.858717 |
longitudine | 10.468260 |