dati analitici | Al centrè è raffigurato San Pietro Martire, aureolato, con il saio, in atto di trattenere, colla sinistra, la palma del martirio e, colla destra, un libro. Sul capo è il coltello.Soggetti sacri. Personaggi: San Pietro. Attributi: (san Pietro) coltello; volume; palma del martirio. Abbigliamento religioso. |
notizie storico-critiche | Lo stemma che compare su un dossale suggerisce la datazione proposta dall'Assandria (G. ASSANDRIA, Memorie storiche della Chiesa di Bene, Pinerolo 1899, p. 70) e che appare sostanzialmente fondata anche se, potrebbe essere spostata più avanti di qualche anno, in quanto non è accertato che gli stalli siano stati effettivamente disposti nell'antica chiesa fuori le mura cui erano destinati. La produzione si colloca nell'ambito di una specifica affermazione delle tecniche decorative, contraddistinte più specificamente dall'intarsio, che fiorisce in tutto il nord Italia all'inizio del Cinquecento e si radica sull'esperienza di Fra Giovanni da Verona (G. ROMANO, Il coro di San Lorenzo, Alba 1969): questa opera, che potrebbe essere interpretata come un prodotto povero allusivo alla tarsia, in effetti ha pochi riferimenti tecnici e corrispondenze formali con quella tecnica e si fonda sull'intenso segno lineare che incide la superficie lignea e su campiture di colore limitate ad alcune zone della superficie interessata dal disegno. Il motivo degli intagli delle pareti del dossale e delle cornici è decisamente aracaizzante; anche se in mezzo a motivi che paiono ripresi da un repertorio squisitamente medievale, fanno capolino forme culturalmente più "aggiornate", in riferimento alle prestigiose produzioni delle maggiori catetdrali del tempo, anche in area piemontese. Per la bibliografia si veda: Mondovì, Archivio Notarile, Inventario e descrizione degli effetti mobili esistenti nel Convento e Chiesa di San Francesco, al 21 settembre 1898, in spetanza del Municipio di Bene-Vagienna, alla voce 61; G: ASSANDRIA, 1899, pp. 69, 73-74; Cuneo, Biblioteca Civica. G. Vacchetta, Schede e disegni manoscritti, Società per gli studi storici, archeologici e artistici della Provincia di Cuneo, non ordinati, a.v.en. 131-137; M. PEROTTI, Il coro di San Francesco in Benevagienna, in "Cuneo Provincia Granda", n. 1, 1966, pp. 8-13; F. RAVERA (F. R), Restauro dell'antico coro di S. Francesco, in "La Beata Paola di Bene, Bollettino del Santuario di San Francesco di Bene", n. 7, luglio 1964; G. ROMANO, 1969, p. 32, nota 35; A. GRISERI,Itinerari di una provincia, Cuneo 1974, pp. 91, 106. I restauri condotti sul coro fra il 1963 e il 1964 da Mario Ferrua, autore del restauro del dossale di sinistra (1963) e di quelli di fondo (1964), e da Camoletto per i dossali di fondo (1964), hanno comportato consolidamenti, fissatura di colore, rimozione di ridipinture, innesti di legno nuovo, sostituzione di pedane e bradini degradanti, disinfestazioni antitarlo e lucidatura a cera. |