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Opera d'arte San Vincenzo Ferrer risuscita un fanciullo di Creti Donato (1671/ 1749), a Bologna

L'opera d'arte San Vincenzo Ferrer risuscita un fanciullo di Creti Donato (1671/ 1749), - codice 08 00024675 di Creti Donato (1671/ 1749), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, seconda cappella a destra (già cappella Landi, poi Cavazza)
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bene culturalepala d'altare
soggettoSan Vincenzo Ferrer risuscita un fanciullo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00024675
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognap.zza S. Domenico, 13
contenitorechiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, seconda cappella a destra (già cappella Landi, poi Cavazza)
datazionesec. XVIII ; 1732 - 1734 (ante) [documentazione; bibliografia]
autoreCreti Donato (1671/ 1749),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 365, largh. 225,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiIl Santo è in piedi sulla destra, di profilo, in tonaca bianca e manto nero, la simbolica fiammella sul capo, la mano destra protesa; dietro lui, sullo stesso scalino, un vecchio, un frate e, nel fondo, un'alta colonna. Nel centro, a terra, il bambino risuscitato, ignudo, tende la mano verso san Vincenzo; dietro, è in piedi la madre a braccia spalancate, in veste verde e manto rosso, affiancata da una donna. In primo piano, a sinistrea, è ingibnocchiato il padre, in ampio manto azzurro. Nel fondo, uomini e donne, la grande cuola e il campnile della basilicaNR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLa pala appartiene al periodo tardo di Donato Creti e alla serie delle committenze ecclesiastiche per dipinti di soggetto sacro e di ampia dimensione. Sono riconoscibili alcuni stereotipi, anche fisionomici, ricorrenti nella produzione dell'artista. La "Guida di Bologna" del 1732 informa dell'avvenuta commissione dell'opera al Creti e la "Cronica di Bologna dal 1690 al 1761" scritta da Giovan Battista Beliotti (BCA, ms. B 1163, c. 159) ricorda che il quadro del Creti fu scoperto il venerdì 25 dicembre 1734. La collocazione della pala fu celebrata anche in un sonetto anonimo pubblicato nel 1734. La pala è citata anche nelle Guide di Bologna del 1755, 1766, 1782 e 1792. La seconda cappella a destra fu concessa ad Antonio Cavazza, che si impegnò a collocarvi la pala già richiesa al Creti, a pagare l'artista, ed a provvedere al paliotto, al cancello di ferro ed agli altri ornamenti necessari, il 12 aprile 1733. A seguito della ristrutturazione del Dotti, la pala d'altare del Facini e il patronato della famiglia Landi, cui pertineva la seconda cappella a destra, furono spostati alla terza cappella a destra (già Luchini). Dopo tali lavori la cappella Cavazza occupò parte di quella che era la cappella Landi e parte di quella che era la cappella Luchini.
bibliografiaMalvasia C. C.( 1732)p. 244; Zanotti G.( 1739)v. II p. 116; Malvasia C. C.( 1792)p. 226; Gnudi C.( 1957)p. 64; Roli R.( 1977)pp. 118, 252; Alce V.( 1982)p. 35; pittura Italia( 1990)v. II pp. 685-686; D'Amato A.( 1988)v. II p. 764
definizionepala d'altare
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzop.zza S. Domenico, 13
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Varignana F.; Funzionario responsabile: D'Amico R.; Trascrizione per informatizzazione: Sabbatini S. (1997); Aggiornamento-revisione: Sabbatini S. (1997), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referen
anno creazione1983
anno modifica1997; 2006
latitudine44.489800
longitudine11.343435

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