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bene culturale | dipinto |
soggetto | Sant'Agata in carcere |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 11 00263388 |
localizzazione | Italia, Marche, PU, Urbinop.zza Duca Federico, 13 |
contenitore | palazzo, ducale, Palazzo Ducale, p.zza Duca Federico, 13, Galleria Nazionale delle Marche, Deposito Superiore, griglia 6 |
datazione | sec. XVII ultimo quarto; 1675 - 1699 [analisi stilistica] |
autore | Passeri Giuseppe (1654/ 1714), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 181, largh. 146, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Sant'Agata. Interno. Oggetti: catena. Elementi architettonici: grata. |
notizie storico-critiche | In "Delle chiese di Urbino e delle pitture in esse esistenti, compendio storico abbozzato dall' arciprete d. Andrea Lazzari" del 1801 si indica che "Nell'Oratorio superiore, detto de' Signori Convittori, il Quadro di S. Agata in carcere, ora esistente nella Foresteria de' PP. Scolopj, lo vogliono di Guido Reni; ma è opera bellissima del Passeri". La tela proveniente dal Collegio Raffaello, edificio eretto sulla piazza del pian di Mercato dall'architetto romano Alessandro Specchi e grazie all'iniziativa del papa Clemente XI, è attribuita all'artista Giuseppe Passeri, un'importante artista del barocco romano che studiò nella Bottega di Carlo Maratta. Egli qui apprese l'eleganza e la purezza della composizione, la raffinatezza del colore, quel gusto caratterizzata da un accorto dosaggio di classicismo ed estro barocco, che si ritrova nella tela rappresentante Sant'Agata in carcere, in databile tra il 1675 e il 1699. L'artista rappresenta il momento in cui, la giovane Agata, rifiutando di abiurare pubblicamente la sua fede cristiana, è rinchiusa in carcere, dopo essere stata processata, dove subì numerose violenze. La donna è incatenata ad una sedia con le mani e i piedi legati, e il suo volto non esprime altro che sopportazione per il dolore subito e guarda verso il basso; accanto a lei le tenaglie, con le quali le fu violentemente strappata una mammella. In alto dall'oscurità si apre uno squarcio di cielo dove da nuvole bianche s'intravedono due figure; un angelo e San Pietro, il quale secondo la tradizione visitò la donna e la rassicurò e ne risanò le ferite. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Marche, PU, Urbino |
definizione | dipinto |
regione | Marche |
provincia | Pesaro Urbino |
comune | Urbino |
indirizzo | p.zza Duca Federico, 13 |
ente schedatore | S70 |
ente competente | S70 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Andreani M.; Funzionario responsabile: Caldari M.C.; Trascrizione per informatizzazione: Andreani M. (2009) |
anno creazione | 2009 |
latitudine | 43.723547 |
longitudine | 12.636441 |