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bene culturale | dipinto |
soggetto | Sant'Antonio da Padova e il miracolo dell'asino |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00304259 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43 |
contenitore | monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi |
datazione | sec. XVII prima metà; 1600 (ca.) - 1649 (ca.) [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito fiorentino(analisi stilistica) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 160, largh. 119, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Sant'Antonio da Padova. Figure: frati domenicani; spettatori. Animali: asino. Abbigliamento: contemporaneo. Oggetti: baldacchino; ostensorio. Elementi architettonici: basamento di colonna. |
notizie storico-critiche | La tela è una copia con qualche piccola variante del dipinto eseguito nel 1597 da Ludovico Cigoli per la Chiesa di San Francesco a Cortona. Il quadro raffigura il ravvedimento di un incredulo vedendo un asino che si inginocchia di fronte all'ostia consacrata portata in processione da Sant'Antonio da Padova. Si tratta di una buona replica fatta da qualche valente pittore fiorentino in anni non troppo lontani dalla realizzazione dell'originale, e cioè nei primi decenni del Seicento. Rispetto al dipinto del Cigoli la tela di San Felice ha un formato più tendente al quadrato. Il copista ha eliminato il cielo sopra il baldacchino modificando di conseguenza la posizione dei ragazzi che osservano il miracolo dall'alto del basamento della colonna. Ha dato, invece, più spazio al primo piano modificando la prospettiva ravvicianta ideata dal Cigoli. Nella copia la figura dell'uomo alla destra risulta più grande e più slanciata di quello del Cardi, facendo passare così in secondo piano il santo sotto il baldacchino. Queste piccole alterazioni rompono il sapiente equilibrio compositivo dell'originale facendo perdere alla copia quelle sottili implicazioni psicologiche che rendono il quadro di Cortona uno dei capolavori del Cigoli. Il dipinto appartenente alla Gallerie fiorentine fu dato in deposito alla Chiesa di San Felice nel 1886. Tale deposito venne confermato il 30 agosto 1917 (verbale n. 98) in base a una circolare ministeriale del 25 gennaio 1915. Il deposito è stato rinnovato il 13 Giugno 1969 (verbale n. 550). Prima di essere consegnato alla Chiesa di San Felice a Ema il dipinto si trovava nella Galleria degli Uffizi e poi nei magazzini della Soprintendenza. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di deposito: Toscana, FI, Firenze, S. Felice a Ema |
altre attribuzioni | Ligozzi Jacopo |
bibliografia | Faranda F.( 1986)p. 133 n. 24 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via di S. Salvi, 43 |
rapporto | RAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: copia, Autore opera finale/originale: Cardi Ludovico detto il Cigoli, Data opera finale/originale: , Collocazione opera finale/originale: AR/ Cortona/ Chiesa di San Francesco, |
ente schedatore | S17 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Vasetti S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Garganese C. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1993 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.803968 |
longitudine | 11.275909 |