notizie storico-critiche | Nel 1824, a Milano, fu indetto un concorso per lavori nell'Abbazia di Altacomba, luogo di sepoltura degli antichi duchi di Savoia, voluto dal Re Carlo Felice, intenzionato a restaurare il complesso danneggiato dai francesi. Sul tema della "Pietà", svolto in bozzetto, Benedetto Cacciatori ebbe la meglio ed ottenne la commissione nella quale coinvolse anche il padre Ludovico, che nel 1825 era già sul luogo, e il fratello Candido (cfr. Sculture a Carrara. Ottocento, Carrara 1993, p. 156). Tra le nuove cappelle si distingue per la ricchezza dei suoi ornati, quella di San Felice, eretta a partire dal 1825 sulle rovine della cappella de Romond, a lato della chiesa abbaziale; in particolare <> (cfr. L. Cibrario, Storia e descrizione della R. Badia d'Altacomba...Documenti, Torino 1843, p. 85; Ibidem, Torino 1844, tav. XLII 5; M. G. Vertova, Benedetto Cacciatori e la committenza Savoia, tesi di laurea in Lettere Moderne, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Pavia, 1994-1995; E. Gabrielli, Le decorazioni e gli arredi, in D. Biancolini, E. Gabrielli, a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 82, 103). Il bozzetto, eseguito probabilmente da Benedetto Cacciatori nel 1825, è riconoscibile con certezza nelle collezioni del castello ducale solo a partire dall'inventario del 1964, che lo segnala nella "Galleria degli uccelli" al secondo piano nobile, al numero 2718, identificando il soggetto raffigurato come: <>. In realtà <<17 Bassirilievi in terra cotta, stile antico, simili a quelli esistenti nella R. Basilica di Alta Comba>>, sono già segnalati nella Tribuna della Chiesa nel 1927 al numero 5830; lo stesso inventario segnala altri <<3 Bassi rilievi in terra cotta di stile antico che servono d'ornamento nella Basilica d'Alta Comba>> al numero 4573, nella Galleria della Frutta, sempre senza alcun riferimento iconografico specifico. Procedendo a ritroso <<13 Modelli a basso-rilievi in scagliola 12 statuette a modello in scagliola a creta presi dalli originali d'Alta Comba 750>>, sono già segnalati al numero 1017 nella "Sala a Libreria N. 135", al secondo piano nobile del castello, dall'"Inventaro Estimativo dei Mobili, oggetti fissi e semoventi esistenti nel castello di Agliè..." redatto nel 1855. Attualmente se ne contano solo più otto. I restauri, eseguiti tra il dicembre 1979 e il marzo 1980 in occasione della mostra Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, in cui il modello è stato esposto, hanno riunito le tre parti in cui era diviso (D. Pescarmona, Benedetto Cacciatori, in Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna/ 1773-1861, catalogo della mostra a cura di E. Castelnuovo e M. Rosci, Torino 1980, v. II, p. 570, scheda n. 603). |