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Opera d'arte Santa Maria Maddalena portata in cielo dagli angeli di Maestro di Verucchio (notizie prima metà sec. XIV), a Perugia

L'opera d'arte Santa Maria Maddalena portata in cielo dagli angeli di Maestro di Verucchio (notizie prima metà sec. XIV), - codice 10 00016126 di Maestro di Verucchio (notizie prima metà sec. XIV), si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo dei Priori, Palazzo dei Priori, Corso Vannucci 19 - 06100 Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, esposto sala 4
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoSanta Maria Maddalena portata in cielo dagli angeli
tipo schedaOA_2.00
codice univoco10 00016126
localizzazionePG, PerugiaCorso Vannucci 19 - 06100 Perugia
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo dei Priori, Palazzo dei Priori, Corso Vannucci 19 - 06100 Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, esposto sala 4
datazionesec. XIV ; 1330 (ca.) - 1340 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreMaestro di Verucchio (notizie prima metà sec. XIV),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurealt. 44.5, largh. 31,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticitavola ricavata in unico asse di legno intagliato per ottenere l'emergenza della cornice sul piano.Personaggi: Santa Maria Maddalena; San Francesco; San Domenico; San Giovan ni Battista; San Giacomo; Santa Elisabetta; San Cristoforo. Figure: santo vescovo; angeli.
notizie storico-criticheDa un cartellino settecentesco apposto sul retro del dipinto si ricavano alcune notizie circa precedenti ubicazioni. L'opera proveniva dalla chiesa bolognese di Mezzaratta, veniva utilizzata come tavoletta consolatoria per i condannati a morte (molto probabilmente la grave lacuna che si trova alla base della tavola si deve all'inserimento di un manico che ha trasformato il dipinto originario). Il dipinto, pervenuto ai frati dell'Osservanza da una donna della famiglia Baretti, che abitava sopra l'oratorio della Madonna dei Denti antistante la chiesa di Mezzaratta, venne donato nel 1723 al dottor Carlo Antonio Macchiavelli. Fin qui le notizie ricavate dal cartellino. La tavola ricompare nel 1810 tra le collezioni della Pinacoteca perugina. Fin da quando per primo Corbara (1948, p.154) riconobbe numerose affinità stilistiche, iconografiche e tecniche tra la tavoletta di Perugia ed un'altra conservata a Zurigo (Kunsthaus) raffigurante la Crocifissione, tutta la critica successiva ha accettato l'ipotesi che si trattasse di un dittico. In seguito al recente restauro Cicinelli (1988, pp.97-101), però , non riscontrando segni di cerniere, ritiene inverosimile la possibilità che le due immagini costituissero un dittico. Dello stesso avviso appaiono anche Boskovits (1993, pp.164, n.52) e Benati (1994, p.158) che ribadisco no comunque l'identica destinazione dei due dipinti. Quest'ultimo ha messo in dubbio che la funzione originale del dipinto fosse quella "consolatoria", sebbene sia il tema dell'Ascensione della Maddalena che quello della Cocifissione possano essere interpretati come riflessione sul mistero della salvazione, della conversione e dell'espiazione dei peccati. Benati ipotizza che le due tavolette facessero parte della dote di una facoltosa monaca, probabilmente originaria di Bologna, come si deduce dalla presenza dei santi protettori Francesco, Domenico e il vescovo Petronio (o Ambrogio ?) . La critica si trova ancora oggi divisa sull'attribuzione dell'opera a Francesco da Rimini o al cosiddetto Maestro di Verucchio. L'inserimento nel catalogo dell'autore degli affreschi del refettorio di san Francesco a Bologna spetta per primo al Salmi (1932, pp.255, 257-258), seguito poi da molti studiosi tra cui il Boskovits, che aggiunse al catalogo dell'artista anche tutta una serie di opere. Zeri (1958, p.52) e Benati (1994, pp.159-16 0) le assegnano al Maestro di Verucchio, artista fortemente influenzato dalla produzione di Pietro da Rimini e dalla cultura riminese degli anni trenta del XIV secolo.
altra localizzazioneluogo di provenienza: BO, Bologna, Mezzaratta; luogo di reperimento: PG, Perugia
altre attribuzioniFrancesco da Rimini
bibliografiaSanti F.( 1969)pp.51-52 scheda n.19; Benati D.( 1994)pp.158-160; Salmi M.( 1932)pp.255, 257-258; Zeri F.( 1958)p.52; Boskovits M.( 1992)p.129; Boskovits M.( 1993)pp.163-166; D'Amico R.( 1995)
definizionedipinto
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
indirizzoCorso Vannucci 19 - 06100 Perugia
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mercurelli Salari P.; Funzionario responsabile: Garibaldi V.; Trascrizione per informatizzazione: Mercurelli Salari P. (1996); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ ARTPAST/ Sargentini C. (2006);
anno creazione1996
anno modifica2006
latitudine43.111423
longitudine12.388740

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