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bene culturale | quadro d'altare, opera isolata |
soggetto | Santa Rita da Cascia |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 10 00076003 |
localizzazione | Italia, Umbria, PG, Gubbio |
datazione | sec. XIX ; 1800 - 1899 [NR (recupero pregresso)] |
ambito culturale | ambito eugubino(NR (recupero pregresso)) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 92, largh. 57, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | il dipinto presenta una cornice lignea ovale con ornato a perle e motivi floreali ed un sostegno sagomato con iscrizione. figura femminile (S. Rita) a mezzo busto, veste monastica con velo nero in testa, spina sanguinante in fronte, capo reclinato con sguardo rivolto verso sinistra, nella mano destra tiene un crocifissoSoggetti sacri. Personaggi: Santa Rita da Cacsia. |
notizie storico-critiche | L'inventario comunale indica il dipinto proveniente dalla chiesa di S. Spirito, ma dalle fonti ottocentesche (Lucarelli e Bonfatti) si rileva una "Beata Rita di Annibale Beni" esistente nella chiesa di S. Maria Nuova, pertanto si ritiene opportuno identificarla nel dipinto in oggetto. Annibale Beni (1764-1845) studiò all'Accademia romana scegliendo la maniera dei Carracci e riuscendo "valentissimo pittore, specialmente nei ritratti" (Lucarelli, 1888). La Santa di Cascia viene ricordata dalle fonti e dall'iscrizione come 'Beata' in quanto questa venne santificata solo nel 1900 da Papa Leone XIII. La devozione popolare però precede di gran lunga il culto ufficiale che ha portato ad una venerazione spontanea della monaca agostiniana, legata soprattutto, come sottolinea la Giacalone (1987), a quella confidenza stabilitasi tra i fedeli e la Santa in quanto appartenenti allo stesso mondo. Gli elementi storico-religiosi poi, hanno inflenzato quelli artistici. Infatti nel secolo XV, oltre alle immagini della cassa funebre di Paolo da Visso e di altre raffigurazioni, sempre a Cascia, poco altro rimane. Nel '600 e '700 ricompare la sua iconografia, sempre accanto ad altri Santi, ma poco presente in confronto alla diffusione del suo culto. La figurazione della Santa in quest'opera ricalca quell'impostazione religiosa seguente al Concilio di Trento, secondo cui l'immagine doveva provocare una suggestione emotiva per testimoniare il trionfo della Fede. Ed infatti la Santa, in atteggiamento estatico di fronte al Crocifisso, con la spina in fronte, diventa il simbolo per riaffermare la vita e il potere della Fede, in rapporto diretto con la sofferenza del Cristo, attraverso un percorso simbolico, croce - spina - sangue, che fa dell'estasi mistica il maggior grado di donazione di sè a Dio nella mimesi del sacrificio di Cristo. |
bibliografia | Lucarelli O.( 1888)pp. 619; 452; Sannipoli Ettore A.( 1991/07/00)pag. 22; Giacalone F.( 1987)pp. 126-131 |
definizione | quadro d'altare |
regione | Umbria |
provincia | Perugia |
comune | Gubbio |
ente schedatore | S38 |
ente competente | S38 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Migliarini M.; Funzionario responsabile: Abbozzo F.; Trascrizione per informatizzazione: Migliarini M. (1999); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Delogu G. F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1999 |
anno modifica | 2006 |