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bene culturale | dipinto |
soggetto | Santo Benedetto in trono (?) |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00037731 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43 |
contenitore | monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi |
datazione | sec. XVII ; 1614 (post) - 1620 (ante) [analisi stilistica] |
autore | Ciampelli Agostino (1565/ 1630), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | cm., alt. 174.5, largh. 108, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Attributi: (san Benedetto) libro; disciplina. Mobilia: trono episcopale. Abbigliamento religioso: saio benedettino. Personaggi: san Benedetto. |
notizie storico-critiche | La tela raffigura probabilmente san Benedetto riconoscibile per il libro e la disciplina che tiene in mano. L'opera è in collegamento stilistico - e appartiene probabilmente, nonostante le misure diverse, allo stesso `ciclo' - con i numeri 5644 e 5657 (schede OA nn. 09/00037738 e 09/00037759) dello stesso deposito e può essere attribuita ad Agostino Ciampelli del periodo compreso tra la fine della decorazione di San Giovanni dei Fiorentini a Roma (1614) e la "Distruzione degli idoli" della Pinacoteca di Sansepolcro (1618-20 ca.). Particolare appare il riferimento alle "Esequie di Michelangelo" commissionata al pittore nel 1615 e ancora in pagamento nel 1617. Ricorre nelle due opere la stessa matrice stilistica ravvisabile nella consistenza materica e in un luminismo che, insieme al rigore disegnativo, sostanzia la plasticità di ogni cosa rappresentata. Agli anni delle "Esequie" rimanda anche quell' "ideazione più complessa e articolata nella struttura" che conduce a una "monumentalità un po' retorica" che Simonetta Prosperi Valenti (1972, p. 85) riscontrava nella "Distruzione degli Idoli" di Sansepolcro spiegandola come "un adeguamento all'ambiente romano" e in particolare al Baglione. Fra i molti confronti possibili, alcuni consentono di accostare il lucore che tornisce la testa calva del santo a quella dei due apostoli dietro il Cristo nell' "Entrata di Cristo in Gerusalemme" di S. Severino e Sossio a Napoli (1605 ca.), in evidente collegamento sia per la tipologia che per gli effetti da "materie plastiche" del ductus pittorico. Morelliano - infine - il confronto fra l'assoluta identità, sia morfologica che stilistica, della mano destra della figura che, sulla destra delle "Esequie di Michelangelo", fa segno ai bambini di tacere e di quella di san Benedetto che, con posa e gesto identico, invita lo spettatore al "silentium". |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
bibliografia | Prosperi Valenti S.( 1972); Prosperi Valenti S.( 1973) |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via di S. Salvi, 43 |
ente schedatore | S17 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Turrini S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Acordon A. (1994), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1975 |
anno modifica | 1994; 2006 |
latitudine | 43.803968 |
longitudine | 11.275909 |