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Opera d'arte Santo Benedetto in trono (?) di Ciampelli Agostino (1565/ 1630), a Firenze

L'opera d'arte Santo Benedetto in trono (?) di Ciampelli Agostino (1565/ 1630), - codice 09 00037731 di Ciampelli Agostino (1565/ 1630), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoSanto Benedetto in trono (?)
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00037731
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43
contenitoremonastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, depositi
datazionesec. XVII ; 1614 (post) - 1620 (ante) [analisi stilistica]
autoreCiampelli Agostino (1565/ 1630),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm., alt. 174.5, largh. 108,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Attributi: (san Benedetto) libro; disciplina. Mobilia: trono episcopale. Abbigliamento religioso: saio benedettino. Personaggi: san Benedetto.
notizie storico-criticheLa tela raffigura probabilmente san Benedetto riconoscibile per il libro e la disciplina che tiene in mano. L'opera è in collegamento stilistico - e appartiene probabilmente, nonostante le misure diverse, allo stesso `ciclo' - con i numeri 5644 e 5657 (schede OA nn. 09/00037738 e 09/00037759) dello stesso deposito e può essere attribuita ad Agostino Ciampelli del periodo compreso tra la fine della decorazione di San Giovanni dei Fiorentini a Roma (1614) e la "Distruzione degli idoli" della Pinacoteca di Sansepolcro (1618-20 ca.). Particolare appare il riferimento alle "Esequie di Michelangelo" commissionata al pittore nel 1615 e ancora in pagamento nel 1617. Ricorre nelle due opere la stessa matrice stilistica ravvisabile nella consistenza materica e in un luminismo che, insieme al rigore disegnativo, sostanzia la plasticità di ogni cosa rappresentata. Agli anni delle "Esequie" rimanda anche quell' "ideazione più complessa e articolata nella struttura" che conduce a una "monumentalità un po' retorica" che Simonetta Prosperi Valenti (1972, p. 85) riscontrava nella "Distruzione degli Idoli" di Sansepolcro spiegandola come "un adeguamento all'ambiente romano" e in particolare al Baglione. Fra i molti confronti possibili, alcuni consentono di accostare il lucore che tornisce la testa calva del santo a quella dei due apostoli dietro il Cristo nell' "Entrata di Cristo in Gerusalemme" di S. Severino e Sossio a Napoli (1605 ca.), in evidente collegamento sia per la tipologia che per gli effetti da "materie plastiche" del ductus pittorico. Morelliano - infine - il confronto fra l'assoluta identità, sia morfologica che stilistica, della mano destra della figura che, sulla destra delle "Esequie di Michelangelo", fa segno ai bambini di tacere e di quella di san Benedetto che, con posa e gesto identico, invita lo spettatore al "silentium".
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
bibliografiaProsperi Valenti S.( 1972); Prosperi Valenti S.( 1973)
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia di S. Salvi, 43
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Turrini S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Acordon A. (1994), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1975
anno modifica1994; 2006
latitudine43.803968
longitudine11.275909

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