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Opera d'arte Shoki a Milano

L'opera d'arte Shoki - codice 03 01978198 si trova nel comune di Milano, capoluogo dell'omonima provincia sita in capannone, deposito, Acciaierie Ansaldo (ex), Via Savona, 39, Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco, Padiglione 17 A
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bene culturaledipinto
soggettoShoki
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 01978198
localizzazioneItalia, Lombardia, MI, MilanoVia Savona, 39
contenitorecapannone, deposito, Acciaierie Ansaldo (ex), Via Savona, 39, Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco, Padiglione 17 A
datazionesec. XIX ; 1800 (ca) - 1899 (ca) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito giapponese, esecutore(analisi stilistica)
materia tecnicaseta/ pitturalegnovetro
misurecm, alt. 36, largh. 50,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Milano
dati analiticiDipinto a inchiostro e colori a tempera su seta raffigurante Shoki armato di sciabola e con cappello in testa. A sinistra e in alto linguette rettangolare in stoffa per distendere l'opera. Montato in cornice di legno con vetro protettivo trasparente.Personaggi mitologici: Shoki.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: sigillo, Qualificazione: civile, Identificazione: non identificato, Quantità: 1, Posizione: sinistra, al centro, Descrizione : ideogrammi entro cartiglio rettangolare in rosso,
notizie storico-criticheSecondo la leggenda, Shoki (in cinese Zhong Kui) visse in Cina all'inizio del VII secolo, durante la dinastia Tang (618-907). Letterato di valore, si suicidò a colpi di testate contro i gradini di accesso al Palazzo Imperiale per la delusione di non essere riuscito a superare gli esami ufficiali. Un secolo dopo, l'imperatore Ming Huang (Xuanzong), regnato tra il 713 e 741 (era Kaiyuan) fu aiutato in sogno da Shoki ad essere liberato da un fastidioso demone che tormentava le sue notti: fu lo stesso Shoki a presentarsi al sovrano, raccontandogli la sua storia e informandolo del compito di combattere tutti i demoni maligni che si era prefisso per gratitudine nei confronti del precedente sovrano che gli aveva conferito per meriti un incarico ufficiale post mortem. In seguito, l'imperatore Ming Huang ricevette in dono da Wu Daozi (attivo tra il 720 e il 760), il pittore più noto del suo tempo, un dipinto in cui l'artista aveva sorprendentemente raffigurato Shoki, così come lo stesso imperatore l'aveva visto nel suo sogno; l'immagine fu poi stampata in migliaia di copie e distribuita in tutto il paese, contribuendo alla nascita del mito di questo personaggio. In Giappone, Shoki fu conosciuto durante l'era Kamakura (1185-1333), ancora grazie ad un rotolo dipinto nel quale appariva come un giudice infernale che sottometteva un demone. Questa leggenda fece si che Shoki diventasse un tema favorito dagli artisti Kano, le cui opere furono poi utilizzate per l'illustrazione di libri a stampa. Shoki divenne inoltre uno tra i soggetti favoriti del teatro: il famoso attore di kabuki Ichikawa Danjuro I (1660-1704) interpretò questo ruolo già nel 1696. Dalla metà del XVIII secolo la figura di Shoki fu messa in relazione con la festa Tango no Sekku dedicata ai bambini maschi che cade il quinto giorno del quinto mese (gogatsu no itsuka), poiché si credeva che aiutasse i bambini crescere forti e impavidi; ancora oggi è molto popolare, soprattutto nell'area di Tokyo. Shoki è raffigurato abitualmente con spada e lunga barba mossa dal vento.||La firma sembra appartenere a Kunitsuru, epsonente della scuola Utagawa nell'ambito dell'Ukiyo-e.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Italia, Lombardia, MI, Milano
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaMilano
comuneMilano
indirizzoVia Savona, 39
ente schedatoreR03
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Morena F.; Funzionario responsabile: Orsini C.; Trascrizione per informatizzazione: Morena F. (2009)
anno creazione2009
latitudine45.453739
longitudine9.162587

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