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bene culturale | gemma |
soggetto | simbolo cristiano |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00286317 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, MO, Modenalargo Sant'Agostino, 337 |
contenitore | palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense, cassetto B |
datazione | sec. III ; 200 (ca.) - 299 ((?)) [analisi stilistica; bibliografia] |
ambito culturale | produzione romana(analisi stilistica) |
materia tecnica | corniola |
misure | mm, largh. 7, lungh. 8.5, sp. 1 |
condizione giuridica | proprietà Stato, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia |
dati analitici | Corniola arancione. Forma ellittica; Zwierlein-Diehl 6/4. Raffigurazione simbolica con ancora centrale e due pesci appesi al braccio superiore (uno per lato); a destra e sinistra dei simboli troviamo la scritta "ichthus", con le prime due lettere a ds. (Iota Chi) e le ultime tre a sinistra (Theta Upsilon Sigma).NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | Non si tratta di una gemma sigillare. Il soggetto trova confronto con esemplari anepigrafi rinvenuti ad Aquileia, datato alla fine del III sec. d.C. (Sena Chiesa 1966, p. 399, n. 1399), e a Ravenna, datato tra il IV-V sec. d.C. (Immagini divine 2007, p. 250, n. 168, scheda di C. Cavallari). Lo stile però differisce leggemente da entrambi e l'ancora appare ben caratterizzata solo nell'esemplare estense. L'ancora corrisponde al primo simbolo della fede cristiana, così come la raffigurazione del pesce. L'iscrizione corrisponde alla parola greca "ichthus", ovvero "pesce" e sottolinea, rafforzandola, la dichiarazione di fede cristiana rappresentata della gemma. I Cristiani fecero infatti un acrostico di questa parola: Iesous Christos Theou Yios Soter (Iota Chi Theta Upsilon Sigma), che si può tradurre come Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. L'utilizzo di questa raffigurazione e dell'acrostico paiono sottolineare la necessità di segretezza indispensabile a chi professa una religione non ufficialmente accettata, quando non avversata, quindi si propone una datazione anteriore all'editto di Milano (313 d.C.) per la gemma estense. Nel IV sec. d.C., essendo ufficialmente accettato il culto, si diffuse l'uso pubblico [l'uso privato compare già nel corso del III sec. d.C.] del monocramma cristologico (Chi Rho, sovrapposte, come abbreviazione del nome di Gesù), che troviamo anche su monete e stendardi militari. Cfr. anche AGDS III, Goettingen, n. 493 datato sempre al III sec. d.C. |
definizione | gemma |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Modena |
comune | Modena |
indirizzo | largo Sant'Agostino, 337 |
ente schedatore | S28 |
ente competente | S28 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Corti C.; Funzionario responsabile: Giordani N. |
anno creazione | 2007 |
latitudine | 44.646037 |
longitudine | 10.934481 |