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Opera d'arte soggetto assente di Aostallo Giovanni (attivo alla fine del XVIII secolo), a Torino

L'opera d'arte soggetto assente di Aostallo Giovanni (attivo alla fine del XVIII secolo), - codice 01 00215912 di Aostallo Giovanni (attivo alla fine del XVIII secolo), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Armeria Reale, Palazzo Reale, p.zza Castello, 191, Museo Armeria Reale, deposito
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalebandiera
soggettosoggetto assente
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00215912
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinop.zza Castello, 191
contenitorepalazzo, museo, Armeria Reale, Palazzo Reale, p.zza Castello, 191, Museo Armeria Reale, deposito
datazionesec. XVIII fine; 1793 - 1793 [documentazione]
autoreAostallo Giovanni (attivo alla fine del XVIII secolo),
materia tecnicaseta/ taffetasseta/ ricamoseta/ ricamo a punto lanciatoseta/ ricamo in setaseta/ pittura
misurecm
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo/ Musei Reali/ Armeria Reale
dati analiticiIl drappo quadrato, quadripartito da una croce bianca con i bracci che non raggiungono gli orli. Il colore di fondo dei quattro quarti era in origine, rispetitivamente: al 1° all'asta e 3° al battente, blu; al 2° al battente e 4° all'asta arancio. Da ciascuno dei quattro angoli interni sorgono tre fiamme ondeggianti in origine di colore giallo. Al centro della croce è posto lo stemma del reparto, inserito in cornice barocca dorata sovrastata da corona d'alloro. Sottostante alla cornice è posto un nastro bianco con ricamato in nero il motto. Il drappo è bordato su tutti e quattro i lati da una larga fascia bianca ornata del nastro ondeggiante azzurro "alla sarda", appuntato verso l'esterno ai quattro angoli, verso l'interno in corrispondenza dei bracci della croce. Le cuciture sono rafforzate da un ricamo in seta gialla. Il decoro è creato con la tecnica del ricamo ad applicazione, impiegando taffetas, mentre alcuni dettagli (le ombre dello scudo dello stemma e degli elementi iconografici dell'arma) sono resi a pennello. Recto e verso sono identici tra loro.soggetto assenteSTEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: reggimentale, Identificazione: Reggimento di fanteria svizzera Peyer-Imhoff, Quantità: 2, Posizione: drappo, verso e recto, Descrizione : Stemma inquartato: al 1° quarto lo stemma di Uri, al 2° quello di Schwyz, al 3° quello di Unterwalden, infine, al 4° quello di Zoug. Al cuore è posto lo scudetto di Schaffhausen, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: motto, Qualificazione: militare, Quantità: 2, Posizione: sul drappo, sotto lo stemma, Descrizione : L'UNION FAIT LEUR FORCE,
notizie storico-criticheQuesta bandiera, che in origine misurava circa 180 cm di lato, di battaglione fu confezionata dal tappezziere Giovanni Aostallo nel settembre del 1793 e successivamente distribuita ad uno dei battaglioni del reggimento di fanteria svizzera Peyer-Imhoff, costituito in quell'anno, al servizio di Vittorio Amedeo III re di Sardegna (1773 - 1796) e, successivamente, del figlio Carlo Emanuele IV (1796 - 1802). Quando i francesi occuparono il Piemonte scacciando i Savoia (dicembre 1798) il reggimento Peyer-Imhoff rimase in Piemonte. Fu successivamente sciolto e i suoi componenti inseriti nella Legione Elvetica al servizio della Francia. Quando, nel 1797, il reggimento rimase su un unico battaglione a seguito della riduzione di organico dell'Esercito Sardo, le due bandiere d'ordinanza del disciolto II battaglione rimasero di proprietà, come consuetudine, del comandante, allora il colonnello Jean Conrad Peyer-Imhoff, di Schauffausen. Delle altre due bandiere, rimaste in uso da parte del primo battaglione del reggimento fino al 1799, anno in cui il reparto fu sciolto e i suoi uomini arruolati nella Legione Elvetica, al servizio della Francia, si è persa ogni traccia. Un pronipote del colonnello abitante a Macello (To), Felice Peyer-Imhoff offerse nel 1876 a Vittorio Emanuele II di acquistare la bandiera in esame, quella O.104 e una terza anche svizzera (O.105). Con l'assenso del re e il pagamento di 250 £ nel 1877 le tre bandiere furono depositate in Armeria Reale. Bibliografia: A. Angelucci, Catalogo della Armeria Reale illustrato con incisioni compilato dal maggiore Angelo Angelucci per carica del Ministero della Casa Reale, Torino 1890, p. 501; C. A. Gerbaix de Sonnaz, Bandiere, stendardi e vessilli di Casa Savoia dai Conti di Moriana ai Re d'Italia (1200 - 1861). Tipografia degli Artigianelli, Torino 1911; N. Brancaccio, L'Esercito del vecchio Piemonte dal 1540 al 1861- Gli Ordinamenti. Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, Roma, 1923; M. F. Schafroth, Les troupes suisses au service du Royaume de Sardaigne. Armi Antiche, Bollettino dell'Accademia di San Marciano, Torino: 1968; C. De Rham, L. Mühleman, Le drapeaux des régiments suisses au service du Royaume de Sardaigne. Traduzione in italiano di Aldo Ziggioto. Armi Antiche, numero speciale per il 4° Congresso Internazionale di Vessillologia. Torino 1971: 12 - 33; P. E. Fiora, Bandiere in Piemonte, documentazione storica. Monografia del Centro Studi dell'Accademia di San Marciano, Torino 1971; G. Dondi (a cura di), Primo supplemento al catalogo Angelucci. Elenco degli oggetti acquisiti dalla Armeria Reale di Torino dopo il 1890. Armi Antiche, Bollettino dell'Accademia di San Marciano, Torino: 2002. Schede vessillologiche a cura di Enrico Ricchiardi; R. Cosentino (a cura di), L'archivio storico dell'Armeria Reale di Torino. Umberto Allemandi & C. Torino: 2005; E. Ricchiardi, Bandiere e stendardi dell'Esercito Sardo (1713 - 1802). Regione Piemonte e Centro Studi Piemontesi, Torino: 2006. Riferimenti Archivio Storico dell'Armeria Reale: Strumenti 2. Corrispondenza, fascicolo 303.
bibliografiaAngelucci A.( 1890)p. 501; Gerbaix de Sonnaz C. A.( 1911); Brancaccio N.( 1923); Schafroth M. F.( 1968); De Rham C./ Mühleman L.( 1971)pp. 12 - 33; Fiora P. E.( 1971); Cosentino R.( 2005); Dondi G.( 2005); Ricchiardi E.( 2006)
definizionebandiera
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzop.zza Castello, 191
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bovenzi, Gian LucaCompilatore scheda: Ricchiardi, Enrico; Funzionario responsabile: Caldera, MassimilianoGuerrini, Alessandra
anno creazione2010
latitudine45.070596
longitudine7.684717

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