notizie storico-critiche | Lo stemma marmoreo del fastigio centrale del Belvedere, sovrastato dalla corona reale, presenta nel campo ovale, affiancato da ali e, in basso, da ghirlande di fiori e frutta, un blasone bipartito: a destra le armi dei Savoia e a sinistra i tre gigli di Francia con lambello (V. Defabiani, Torino. Grotte di villa della Regina, in V. Cazzato, M. Fagiolo, M.A. Giusti, Atlante delle grotte e dei ninfei in Italia. Italia settentrionale, Umbria e Marche, Milano 2002, fig. a pag. 123). E. Olivero (La Villa della Regina a Torino, Torino 1942, pp. 40-41, tav. XII), che lo definisce "di squisito disegno", notava che lo stemma era già rappresentato nell'incisione di G. A. Belmond, su disegno di G. P. Baroni di Tavigliano, del 1737 e riferiva il partito di sinistra ad Anna di Orléans, consorte di Vittorio Amedeo II dal 1684 e deceduta nel 1728 (così C. Roggero Bardelli, M.G. Vinardi, V. Defabiani, Villle Sabaude, Torino 1990, pp. 174, 191; C. Roggero Bardelli, in I giardini del "Principe", a cura di M. Macera, 1994, I, p. 15; per M. Bernardi, Tre Palazzi a Torino, Milano 1963, p. 166, l'araldico segno francese può anche essere stato posto in memoria della defunta regina che predilesse questa sede). P. Cornaglia (SBAS TO 00172259, 1998) propone che l'opera, sia nelle parti architettoniche sia scultoree (che seguono percorsi e tempi differenti), possa quindi intendersi come disposta prima del 1728 e realizzata a cavallo dei regni di Vittorio Amedeo II e Carlo Emanuele III. Come termine post quem può essere assunto anche il 1730, data della tavola "Vigna di Madama Reale presso Torino" incisa da F. B. Werner, dove il Belvedere superiore del giardino riflette uno stato anteriore alle successive trasformazioni attuate dal Baroni di Tavigliano e privo dello stemma (la struttura del Belvedere è da ascriversi ai lavori intrapresi alla villa da Filippo Juvarra a partire dagli anni 1723-29, proseguiti dal Baroni di Tavigliano fino alla metà del '700: M. Bernardi, 1963, p. 166, tav. XXXII; C. Roggero Bardelli, M.G. Vinardi, V. Defabiani, 1990, p. 174; F. Fontana, R. Lodari, in Parchi e giardini storici, Roma 1991, p. 15; C. Roggero Bardelli, 1994, I, pp. 15-16; G.Gritella, Juvarra. L'architettura, Torino 1992, vol. II, pp. 178-181). Nel Testimoniale di Stato della Vigna della Regina ed annesso palazzo Chiablese, del 1864 (AST, Corte, Genio civile di Torino, versamento 1936, mazzo 17, n. 49), l'apparato in questione è così descritto: la "parte centrale poi è maggiormante elevata da un attico conterminato pure da balaustra e vasi superiormente ai pilastrini e sul centro di questo tratto di balaustra havvi stemma con corona Reale in marmo". |