dati analitici | Grande tavola di marmo bianco al centro scolpito lo stemma del Duca Alessandro Medici. Descrizione dello stemma: d'oro a cinque palle di rosso, 2,2,1, accompagnate in capo da una palla più grossa d'azzurro, caricata di tre gigli d'oro, 2,1. Lo stemma è fregiato in alto da tre piume.NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Medici, Posizione: NR (recupero pregresso), Descrizione : d'oro a cinque palle di rosso, accompagnate in capo da una palla più grossa d'azzurro, caricata di tre gigli d'oro, |
notizie storico-critiche | Ecco le iniziative che Alessandro perseguì nel 1530 quando rivolse le sue attenzioni alla Fortezza Vecchia, volte essenzialmente in tre direttrici: l'una delle quali consistette nel porre in Fortezza un grosso presidio militare, con a capo Gian Moro, suo uomo di fiducia, la seconda volta ad obliare il ricordo delle precedenti dominazioni su Livorno, ed ecco che fece toglirere dalla "Quadratura dei Pisani" lo stemma di Giovanni Le Meingre, signore di Bouciclaut, (v. scheda OA 09/00142106) facendolo collocare in un'altra parte della fortezza; la terza poi, evidentemente congiunta alle prime due, fu quella appunto della visualizzazione del suo potere personale su Livorno, e fece apporre sopra la porta principale d'ingresso della Fortezza Vecchia una grande tavola di marmo recante scolpito al centro il suo stemma con sotto un'iscrizione (v. scheda OA 09/00142105). (cfr. N. Magri, Istoria di Livorno, Firenze 1769, t. I p. 168; G. Vivoli, Annali di Livorno, Livorno 1846, t. II, pp. 541-542; G. Piombanti, Guida storico artistica di Livorno, 2° edizione, Livorno 1903, p. 328; G. Vivoli, Guida di Livorno antico e moderno, Firenze 1965, pp. 7-8; G. Guarnieri, Da Porto Pisano a Livorno città, Pisa 1967, pp. 159; A. Mangini, La storia di Livorno, riproduzione anastatica del Compendio della storia di Livorno dal 1100 al 1870, Firenze 1976, p. 30; A. Simonini, La Fortezza Vecchia, Livorno 1977, nota n. 33). E' in conclusione da osservare che, se pure lo stemma appaia perfettamente leggibile, le sei palle sono state scalpellinate e si può ritenere, in via d'ipotesi, che ciò sia avvenuto alla fine del XVIII secolo, quando Livorno fu occupata dai francesi e, sull'eco degli ideali della rivoluzione francese, vennero distrutti, quali attributi nobiliari, molti stemmi collocati sui muri delle case e dei monumenti cittadini. (cfr. G. Vivoli, Annali di Livorno, Livorno 1846, t. II, pp. 541-542 e G. Piombanti, Guida storico artistica della città e dei dintorni Livorno, 2° edizione, Livorno 1903, p. 328). |