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Opera d'arte stemma gentilizio delle famiglie Medici e Toledo di Salviati Francesco (1510/ 1563), a Firenze

L'opera d'arte stemma gentilizio delle famiglie Medici e Toledo di Salviati Francesco (1510/ 1563), - codice 09 00293142 di Salviati Francesco (1510/ 1563), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo Vecchio o della Signoria, NR (recupero pregresso), Museo di Palazzo Vecchio, Salotta, volta, al centro
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bene culturaledipinto
soggettostemma gentilizio delle famiglie Medici e Toledo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00293142
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzeNR (recupero pregresso)
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo Vecchio o della Signoria, NR (recupero pregresso), Museo di Palazzo Vecchio, Salotta, volta, al centro
datazionesec. XVI ; 1545 - 1545 [analisi stilistica]
autoreSalviati Francesco (1510/ 1563),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Firenze
dati analiticiNR (recupero pregresso)Decorazioni: putti; nastri; mascheroni; mensole con teste d'ariete; cornucopie; fiori; frutta; modanature; ovoli.
notizie storico-criticheDipinto al centro della volta di un vasto ambiente rettangolare che potrebbe essere identificato con il "Salotto ove si mangia il verno" ricordato dal Vasari per le "molte imprese e figurine a tempera" che vi dipinse Francesco Salviati dopo aver lavorato alla grande impresa della Sala delle Udienze (per la quale il pittore ricevette un ultimo pagamento nell'aprile del 1545), lo stemma Medici-Toledo fu certamente commissionato in occasione del matrimonio fra Eleonora di Toledo e Cosimo I insieme alle altre decorazioni del quartiere situato al secondo piano del palazzo e destinato alla duchessa. L'Inventario del 1553 pubblicato dal Conti non agevola l'identificazione dell'opera citata dal Vasari, ne' permette la precisa individuazione delle stanze dell'appartamento. La posizione dell'ambiente induce pero' a ritenerla una stanza di passaggio e di accesso all'intero appartamento e forse, appunto, un salotto che riconoscerei nella "sesta camera e salotto" citata nel suddetto inventario. L'attribuzione al Salviati e' confermata da un confronto stilistico con gli affreschi della vicina e probabilmente coeva sala delle Udienze, ed in particolare con i ricchi festoni di frutta e foglie che incorniciano in piu' punti le Storie di Furio Camillo. Anche la datazione e' convalidata dalla presenza del Toson d'oro, riconoscimento imperiale ricevuto da Cosimo nel 1544.
committenzaDe' Medici Cosimo I granduca di Toscana
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Corti C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Reggioli C./ Orfanello T. (1998); Aggiornamento-revisione: Reggioli C. (1998), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Orfanello T. (1999), Ref
anno creazione1988
anno modifica1998; 1999; 2006
latitudine43.779926
longitudine11.245030

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