dati analitici | Un leone rampante in campo rosso. Nei Nove medaglioni sono raffigurati nove stemmi procedendo dalla sinistra dell'ingresso in senso orario. Sette dei suddetti stemmi decorano le cimase delle cornici in stucco; due sono invece direttamente dipinti sulla parete contrapposta all'ingresso, ai lati della porta, tra le paraste (il leone rampante in campo rosso e orso rampante con tartaruga in campo rosso).NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Mariani di Morbegno, Posizione: Entro medaglione, Descrizione : Un leone rampante in campo rosso, |
notizie storico-critiche | Seguendo l'ordine sopraindicato, il primo stemma è riferibile ai nobili ai nobili Sertoli Giacinto, il secondo ai nobili Vicedomini di Cosio, il terzo ai nobili Paravicini di Traona, il quarto ai marchesi Paolucci di Modena, il quinto ai nobili Malacrida di Morbegno, il sesto ai nobili Mariani di Morbegno, il settimo ai nobili Malagucini di Morbegno, l'ottavo ai nobili Peregalli di Delebio, il nono ai nobili Gatti Valtellinesi. Si tratta, nella quasi totalità di famiglie nobili valtellinesi legate da vincoli di parentela con i Malacrida, così, infatti, si esprime Ascanio Malacrida".... sono entrate in casa Malacrida" (A. Malacrida p. 114). Ma rileva anche il fatto che i due stemmi, a lato della porta contrapposta all'ingresso, sono invece da riferire alle "case Paolucci" e Mariani nelle quali ho collocato in matrimonio le mie figlie" (A. Malacrida, p. 114). Pertanto, la realizzazione degli stemmi incorniciati nelle cimase può riferirsi al periodo (1758- 62) dei lavori di ristrutturazione del Palazzo, già più volte menzionato e che comprende, tra l'altro, anche l'organizzazione dell'atrio nelle sue forme attuali. Per quanto riguarda, invece i due stemmi liberi, si tratta di un'aggiunta posteriore, come dimostra la diversa tipologia e l'appartenenza, rispettivamente al marchese Amilcare Paolucci di Modena (orso rampante e tartaruga in campo rosso) e la nobile Martino Mariani di Morbegno (leone rampante in campo rosso) che sposarono all'inizio del sec. XIX le figlie Maddalena ed Ida di Ascanio Malacrida. Dal confronto degli stemmi realizzati nell'atrio, con la raccolta do scudi araldici del nobile Giuseppe Pariballi, si evidenzia come, nel corso delle probabili e successive ridipinture, molte cromie e figure abbiano subito delle modifiche rispetto al blasone originale. Lo stemma dei Malacrida risulta variato per quanto riguarda il campo de leone rampante e del castello che, in base al Pariballi e al Crollalanza sarebbe oro e non rosa, così come le bande sottoposte che dovrebbero essere oro e grigio in base al Pariballi, oro e rosso in base al Crollalanza, oro e azzurro carico in base ad Ascanio Malacrida, mentre attualmente sono caratterizzate da una mescolanza di grigio, azzurro, giallo e rosa. Significativo è risultato anche il confronto dello stemma dei Vicedomini con quello rintracciato in una rara raccolta di stemmi nobiliari valtellinesi di un pittore ambulante, probabilmente svizzero, nella seconda metà del sec. XVIII, che si mostra il più esauriente nell'esecuzione dello stemma in oggetto, in genere rintracciabile privo o dell'ancora o della sella o dei due elmi a lato dl castello e delle sottoposte bande ondate rosa in campo bianco, come è appunto il caso dell'edizione, nell'atrio di Palazzo Malacrida. Dalla consultazione del Libro d'oro della illustrissima comunità di Modena, risulta che lo stemma della famiglia Paolucci presenta l'orso rampante in campo oro, assente qualsiasi riferimento ad una tartaruga (vedi pp. 187-189). |