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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | strage degli innocenti |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00207722 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso) |
contenitore | castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo Piano, stanza n. 20, parete destra, appeso |
datazione | sec. XIX metà; 1840 - 1860 [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito piemontese(contesto) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 117, largh. 141, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Il dipinto è entro una cornice in legno dorato liscio, sullo sfondo del dipinto si vede un portico con colonne dai capitelli corinzi dove si intravedono donne assalite. Al di sopra del porticato un edificio con cinque finestre dalle quali si vede continuare la lotta, sul lato destro, in diagonale, da una balconata, si vede la figura di Erode che assiste alla scena. In primo piano, al centro si distingue la figura di una donna in fuga con due bimbi in braccio, alla sua sinistra e alla sua destra due figure di donne assalite da altrettanti soldati romani, circondate da altri duelli simili mentre sul pavimento giacciono due figure di bimbi.Soggetti sacri: Nuovo Testamento: La strage degli Innocenti. Personaggi: Erode. Figure: donne; bambini. Paesaggi. Architetture: logge; colonnato; porticato. |
notizie storico-critiche | Matteo è il solo dei quattro Evangelisti che nomina l'episodio della strage di Betlemme (in Matteo 2:16). Come nella Strage di Daniele da Volterra (1557), nel nostro dipinto c'è una struttura su quattro livelli. Al primo la madre con il suo piccolo cadavere, al secondo la lotta fra le madri che difendono i bimbi dai carnefici, al terzo, sotto il porticato la figura di Erode intento ad osservare, al quarto la strage prosegue anche al di fuori delle mura palatine. L'impianto narrativo dell'opera di Pietro Aretino, "L'umanità di Cristo" (1534), enfatizza molto bene tale struttura, amplificata nella sua connotazione drammatica sempre più nel corso del Seicento (cfr.: F. Lamera, "La Strage degli Innocenti tra Cinque e Seicento", in: "Studi di storia delle arti", n. 4, 1981-1982, pp. 87-94) Il nostro dipinto è presente già negli inventari del castello a partire dal 1876 ed è senz'altro copia ottocentesca di un dipinto della seconda metà del Cinquecento. Considerato copia dal Domenichino nel primo inventario che cita il dipinto, quello del 1876 (in: ASTO, Archivio del Duca di Genova, Tenimento di Agliè, p. 184, n. 19), nei cataloghi ragionati sul pittore non è allo stato attuale degli studi, attribuibile un simile soggetto (cfr.: R.E. Spear, "Domenichino, New Haven and London, 1982). La dicitura 'Copia dal Domenichino' è rimasta invariata negli inventari successivi (in: ASTO, Archivio del Duca di Genova, Tenimento di Agliè, n. 4085, anno 1927; SBAA TO, inventario 1964, n. 1964) fino ai giorni nostri, ma gli studi sul Domenichino si sono nel frattempo evoluti. |
bibliografia | Lamera F.( 1982)pp. 87-94 |
definizione | dipinto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Agliè |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Vertova M.L.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 2003 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 45.366166 |
longitudine | 7.775800 |