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Opera d'arte suonatore di liuto di Campi Giulio (1508/ 1573), a Como

L'opera d'arte suonatore di liuto di Campi Giulio (1508/ 1573), - codice 03 00178022 di Campi Giulio (1508/ 1573), si trova nel comune di Como, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Pinacoteca
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettosuonatore di liuto
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00178022
localizzazioneItalia, Lombardia, CO, Comovia A. Diaz, 84
contenitorepalazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Pinacoteca
datazionesec. XVI ; 1527 (ca.) - 1530 (ca.) [analisi stilistica]
autoreCampi Giulio (1508/ 1573),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 92, largh. 70,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Como
dati analiticiLa figura è rappresentata a mezzo busto mentre si volge di tre quarti verso lo spettatore. A destra si vede un tendone e, a sinistra, compare un peasaggio lacustre visto a volo d'uccello, con costruzioni e monti.Figure: suonatore di liuto. Strumenti musicali: liuto. Paesaggi.
notizie storico-criticheIl taglio compositivo richiama analogie soluzioni di area lombarda- veneta del terzo- quarto decennio del Cinquecento, non esclusa Cremona; più precisamente, talune sottigliezze linearistiche nel taglio del volto e delle mani farebbero pensare alla mano di Giulio Campi. La scarsa leggibilità del dipinto non permette tuttavia per ora un giudizio più puntuale.Aggiornamenti:Giulio Bora (Bora, 1981), rifiutando la tradizionale attribuzione del dipinto a Palma il Vecchio (sostenuta sulla base di un'iscrizione sul verso della tela che recita "Palma vecchio n. 4", ora nascosta dalla foderatura) , lo ascrive alla produzione del cremonese Giulio Campi, sulla base delle caratteristiche stilistiche di ascendenza veneto bresciana-bergamasca (ricchezza coloristica, taglio della figura), cui si assommano motivi lombardo-emiliani. In particolare, lo studioso istituisce un rapporto tra il dipinto in esame e un'opera del Campi raffigurante l'Allegoria del Museo Poldi Pezzoli di Milano, datata intorno al 1527, quando il linguaggio del pittore si arricchisce di notazioni parmensi e correggesche. Entrambe le tele hanno in comune il "taglio compositivo, con il breve diaframma del parapetto tra figura e riguardante, il fondo scuro dell'ambiente sulla destra [...], l'apertura sulla sinistra di un paesaggio collinare digradante verso uno specchio d'acqua [...[ oltre all'affilata tipologia del volto barbuto e, soprattutto, della mano destra dal palmo estremamente esile e dalle dita affusolate" (Bora, 1981, 51). Il Bora, inoltre, ha rintracciato una precisa relazione tra il dipinto di Como e due studi studi preparatori raffiguranti mani che suonano il liuto sul verso di un disegno conservato nel Victoria & Albert Museum di Londra (Ward-Jackson, 1979).Bibliografia: Vecchio Catalogo: Sala XIV, n. 71.
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaComo
comuneComo
indirizzovia A. Diaz, 84
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bora G.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1979
anno modifica2010
latitudine44.309905
longitudine10.135848

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