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bene culturale | dipinto, elemento d'insieme |
soggetto | Talia |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 10 00011958 |
localizzazione | Italia, Umbria, PG, Città di CastelloCittà di Castello, 06012 ( PG) |
contenitore | palazzo, museo, Palazzo Vitelli alla Cannoniera, Città di Castello, 06012 ( PG), Pinacoteca Comunale, vano scala, I rampa, volta. |
datazione | sec. XVI prima metà; 1500 - 1549 [analisi stilistica] |
autore | Filotesio Nicola detto Cola dell'Amatrice (1489/ 1559), |
materia tecnica | intonaco/ pittura a fresco |
misure | alt. 80, largh. 40, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, proprietà del Comune di Città di Castello. |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Talia. Attributi: ( Talia) lira da braccio. |
notizie storico-critiche | per qaunto riguarda l'attribuzione delle decorazioni, varie sono le ipotesi fatte. Il Mancini ( 1832, p. 254), il Magherini Graziani( 1897, p. 96) ed il Corbucci ( 1931, p. 11) ritengono che le operesiano di battista Tifernate su disegno del Vasari, aiutato in questo lavoro dal Gherardi. Anche il Ronen ( 1975, p. 69), contrariamente a tutti colori che accettano la successiva ipotesi avanzata dal Venturi( 1932, p. 622), secondo la quale l'autore dell'affresco è da identificarsi in Cristoforo Gherardi, afferma che è impossibile attribuire al Gherardi un'operea di un'artista umbro prima maniera. Piuttosto che l'opera di un giovane pittore queste opere appaiano di un artista esperto, probabilmente molto più vecchio edl Gherardi, che crebbe in un'ambiente artistico dove lo stile umbro era già portato come materia di insegnamento. Da ciò possiamo dedurre, per esclusione, l'attribuzione di questi affreschi al pittore Battista da Città di Castello, come asserisce anche il Mancini. Il Ronen analizzando l'iconografia tradizionale identifica nelle figure femminili dell'affresco le nove Muse che con Apollo compaiono frequentemente nei cicli pittorici delal fine del '400 e primo '500, periodo in cui si assiste ad un ritorno al paganesimo nell'arte italiana.Secondo il Ronen nell'affresco di Palazzo Vitelli le Muse raffigurate richiamano nella loro iconografia i " Tarocchi del Mantegna" serie di cinquanta incisioni, pubblicata nel Nord-Italia intorno agli anni 1460-65 in cui la prima volta compaiono Apollo e le muse. In particolare, sempre secondo il Ronen, la figura di talia per la sua iconografia si richiama alle illustrazioni delle " Metamorphoses" di Ovidio. L'atteggiamento quasi mistico della Musa caratterizza la posizione della figura richiamando l'immagine dell'angelo, ne " l'Angelo Musicante" di Luca Signorelli. la derivazione dagli affreschi di Peruzzi alla Farnesina, già evidrnti in tutta la decorazione della prima volta delle scale, quì è ancora più chiara: si nota infatti un chiaro riferimento alla Virgo della Sala di Galatea. |
bibliografia | Mancini G.( 1832)vol. I, p. 254; Magherini Graziani G.( 1897)p. 99; Ronen A.( 1875)p. 67; Benezit E.( 1976)vol IV, p. 698 |
definizione | dipinto |
regione | Umbria |
provincia | Perugia |
comune | Città di Castello |
indirizzo | Città di Castello, 06012 ( PG) |
ente schedatore | R10 |
ente competente | R10 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Franchi F.; Funzionario responsabile: Valentino D. A.Montella M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST / Buzzi L. (2006); Aggiornamento-revisione: Guidobaldi N. (1984), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST / B |
anno creazione | 1981 |
anno modifica | 1984; 2006 |
latitudine | 42.517512 |
longitudine | 14.057213 |