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bene culturale | telefono, serie |
soggetto | telefono da campo |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00430632 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, PR, Zibello, ZibelloNR (recupero pregresso) |
contenitore | palazzo, museo, Museo Storico di Documenti e Reperti Bellici, Palazzo Pallavicino, Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, NR (recupero pregresso), parete frontale |
datazione | sec. XX ; 1900 - 1920 [analisi storica] |
ambito culturale | ambito italiano (?)(analisi stilistica) |
materia tecnica | legno/ intaglio |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Zibello |
dati analitici | Serie di due telefoni da campo della prima guerra mondiale.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | La Prima Guerra Mondiale fu un conflitto moderno combattuto però senza poter contare sui moderni mezzi di comunicazione. Mancando le radio portatili del tipo "walkie-talkie" ( anche se i primi rudimentali esemplari cominciarono a diffondersi nel 1918), le truppe si basavano su segnalazioni ottiche, che in genere risultavano inefficaci, o su telefoni da campo, collegati con fili che potevano essere tagliati con molta facilità da sabotatori o dallo scoppio di proiettili d'artiglieria. Così ogni messaggio doveva essere trasmesso nelle retrovie per mezzo di una staffetta. Potevano passare delle ore prima che le riserve fossero in grado di arrivare in prima linea, per poi affrontare la cosiddetta terra di nessuno; ma se si spingevano troppo avanti, si esponevano al fuoco d'artiglieria nemico. La I guerra mondiale è la prima grande guerra dopo l'invenzione del telefono e della radio; questi mezzi di comunicazione se da una parte consentono una velocità di trasmissione dei messaggi praticamente istantanea, dall'altra sono irrimediabilmente esposti all'intercettazione da parte del nemico, e questo vale soprattutto per le comunicazioni radio. Quando il 24 maggio 1915 l'Italia entrò nella Grande Guerra la stazione radiotelegrafica di Codroipo era in grado di intercettare i messaggi austriaci ma non di decrittarli, poichè l'Esercito Italiano non disponeva di un Ufficio Cifra. Per rimediare il Comando Supremo inviò nel luglio 1915 il cap. Sacco, comandante della stazione di Codroipo, in Francia presso il gran quartier generale di Chantilly, per cercare l'aiuto del ben organizzato ufficio cifra francese. Sacco tornò in Italia con l'accordo che la stazione di Codroipo passasse ai Francesi i messaggi intercettati perchè fossero decrittati e rimandati in Italia. Ma la collaborazione con i Francesi si rivelò insoddisfacente; i crittanalisti d'oltralpe riuscivano a decrittare molti messaggi austriaci, ma con ritardi spesso notevoli ed erano numerosi i messaggi inviati in Francia e mai restituiti; inoltre i Francesi rifiutarono di istruire gli Italiani sui loro metodi. La possibilità di intercettare e decrittare i messaggi austriaci ebbe un'importanza non trascurabile nel 1918, per fronteggiare l'offensiva austriaca del Piave. |
bibliografia | Grandi F.( 1938) |
definizione | telefono |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Parma |
comune | Zibello |
localita | Zibello |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S36 |
ente competente | S36 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Pegazzano M.; Funzionario responsabile: Fornari Schianchi L.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Pegazzano M. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Pegazzano M. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 2007 |
anno modifica | 2007 |
latitudine | 45.012319 |
longitudine | 10.151786 |