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Opera d'arte Teseo ed Elena di De Rossi Vincenzo (1525/ 1587), a Firenze

L'opera d'arte Teseo ed Elena di De Rossi Vincenzo (1525/ 1587), - codice 09 00289214 di De Rossi Vincenzo (1525/ 1587), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in giardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti 1, Giardino di Boboli, grotta Grande o del Buontalenti, seconda camera, al centro
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bene culturalegruppo scultoreo
soggettoTeseo ed Elena
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00289214
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzeP.zza Pitti 1
contenitoregiardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti 1, Giardino di Boboli, grotta Grande o del Buontalenti, seconda camera, al centro
datazionesec. XVI ; 1561/02/24 (ante) - 1561/02/24 (ante) [bibliografia; fonte archivistica]
autoreDe Rossi Vincenzo (1525/ 1587),
materia tecnicamarmo bianco/ scultura
misureUNR
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiBase quadrangolare a tutto tondo.Soggetti profani. Personaggi: Teseo; Elena. Oggetti: drappo; fascia; spada. Animali: scrofa. Vegetali: tronco.
notizie storico-criticheIl gruppo e" ricordato nella lettera dell'artista a Cosimo I scritta da Roma in data 24 febbraio 1561 (s.c.): "Ora la Eccellenza Vostra faccia vedere il mio Teseo quando rapi" Elena, magior del naturale e di marmo". Il passo sembra suggerire che l'opera si trovasse già" a Firenze in Palazzo Pitti. Vasari fornisce uteriori notizie al riguardo: "Fece Vincenzio ...in uno stesso marmo due statue poco maggiori del vivo: cioe" un Teseo re d'Atene che ha rapito Elena e se la tiene in braccio, in atto di conoscerla con una troia sotto i piedi. . Perche" andando il duca Cosimo de' Medici a Roma...videmo strandogliene Vincenzio, le dette statue, e le lodo' sommarnente...Ma sua Eccellenza, avendole condotte indi a non molto a Firenze, nel suo palazzo di Pitti, glie l'ha pagate a buon pregio". Si hanno anche testimonianze di Borghini, Baldinucci e del Bocchi (1591), quest'ultimo identificando la figura maschile con Paride, cosa che e" stata di solito accettata dalla critica successiva, forse suggerita anche dal tema degli affreschi della seconda camera, dove il gruppo fu anche erroneamente collocato dal Poggi. Sulla scia di questa contaminazione tematica si inserisce la comunicazione di Galleni a un recente convegno 'Boboli 90', con la proposta che possa trattarsi di 'Enea e Didone'. L'esecuzione del gruppo, lodatissimo dai contemporanei, in quanto eseguito in un solo gruppo di marmo, mostra specie nella testa di Teseo una decisa prossimita" ai modi del Bandinelli, di cui il De' Rossi fu allievo, in particolare con la figura di 'Adamo' (ca. 1549-1551) . Vi si osserva inoltre la predilezione dello scultore per una resa morbida e pittorica delle superfici e una scelta com positiva plastica e vitale che diviene dinamica nelle successive 'Fatiche di Ercole' per Palazzo Vecchio, dando avvio al la corrente fiorentina neoellenitica che avrà" i suoi sviluppi nel nuovo secolo (Ciardi Dupre"). In origine il gruppo era collocato su un "pilo antico" (Bocchi) con l'aggiunta di un sistema per servire a uso di fontana. Teseo eroe dell'Attica era figlio di Egeo re di Atene (o talora di Poseidone) e d i Etra figlia di Pitteo. Insieme all'amico Piritoo rapi' Eiena che fu liberata dai Dioscuri suoi fratelli, del 1978, si ricorda che questo sostegno a pilo, di probabile fattura sei-se ttecentesca, faceva parte di una serie di quattro ritrovati in un deposito non meglio specificato di Pitti. La combinazione con il sostegno quadrangolare va riferita, ancora secondo Heikamp, a Poggi, che nel 1927 ricolloco" il gruppo del de Rossi nella grotta, ponendolo nella seconda camera, e fornendolo del composito e attuale basamento, a presunto uso di fontana. Nel disegno pubblicato da Heikamp databile agli anni Novanta del Settecento, e" visibile un bacino rettangolare, che lo studioso crede di poter identificare con una vasca in onice tutt'ora nel giardino di Boboli. Questo bacino non era tuttavia l'originale: il Bocchi ricorda la collocazione del gruppo su "un gran pilo antico", e il documento del 1587 , precisa che vi era di fronte "un bacino di marmo verde che formalmente era servito per il vivaio del villano" (altra fontana sempre in Boboli) (Heikamp), evidentemente sostituito entro il 1790.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
bibliografiaVasari G.( 1878-1885)p. 627; Borghini R.( 1584)p. 596; Bocchi F./ Cinelli Calvoli G.( 1677)p. 139; Soldini F. M.( 1789)p. 34; Vascellini G.( 1777); Gaye G.( 1840)p. 24; Venturi A.( 1901-1940)V. x, p. 305; Utz H.( 1966); Gurrieri F./ Chatfield J.( 1972)pp.
definizionegruppo scultoreo
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoP.zza Pitti 1
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Frulli C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.765150
longitudine11.248242

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