notizie storico-critiche | Le etichette inventariali odierna e del 1964 si riferiscono, erroneamente, all'opera, non rintracciata, di analogo soggetto dello scultore Cabianca, indicata, sia nel 1964 che nel 1983 nella Segreteria della Presidenza (Inventario Christie's fol. 27). L'esemplare in esame, come chiaramente indicato dalla firma posta sul collo è un'opera di Adriano Alloatti (Torino, 1909-1975), ricordata nell'inventario 1964 e scomparsa in quello del 1983, probabilmente per l'avvenuto scambio di etichetta. La scultura, unitamente ad altre opere, secondo una politica di promozione degli artisti di origine piemontese o attivi in Piemonte promossa dall'Ente nel corso del Novecento, venne acquistato dalla Provincia di Torino all'Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti del 1953, Esposizione Nazionale di Arti Figurative per i "Premi città di Torino", catalogo della mostra (Torino, Palazzo della Società Promotrice, 3 maggio- 29 giugno 1953), Torino, 1953, p. 7, n. 75. Il documento conservatosi non precisa il valore della singola opera, ma soltanto la cifra complessivamente sborsata di L. 200.000. L'autore, figlio dello scultore Giovanni Battista (Torino, 1878-1964), formatosi, dopo gli studi classici, all'Accademia Albertina con Umberto Baglioni ed Edoardo Rubino, documentato alle esposizioni torinesi e alle Biennali veneziane sin dagli anni trenta del Novecento, divenne ordinario di plastica ornamentale presso l'Accademia stessa nel 1938 e ricoprirà tale incarico sino al 1951, per entrare, con il medesimo titolo l'anno successivo a Brera. Nella produzione di Alloatti larga parte hanno i ritratti di amici, tra cui numerosi artisti, e parenti, sin dagli anni trenta, resi con attenzione alla resa del dato naturale; a partire dalla fine degli anni quaranta l'artista, al posto del tradizionale basamento, sostituisce un sostegno derivato dai tubi di fusione del bronzo ed anche la scultura in esame, raffigurante la moglie Marida, dovette essere inizialmente presentata in tale modo, come testimoniano alcune foto d'epoca. Non è noto quando sia avvenuta la sostituzione della base e se sia stato effettuato un intervento da parte dello scultore stesso. La tipologia elaborata con il bronzo del 1953, di notevole modernità, giocata sui tratti essenziali di un volto dall'alta fronte con i capelli raccolti, ritorna, successivamente nella "Maschera di ragazza" del 1965, a testimonianza della fortuna della soluzione, G. G. Massara, Fra passato e presente: i ritratti di Adriano, in A. Mistrangelo (a cura di), Adriano Alloati, catalogo della mostra (Torino, Piemonte Artistico e Culturale, 1989), Torino, 1989, pp. 19-22, fig. p. 37; pp. 75-82 (biografia). |