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bene culturale | dipinto |
soggetto | transito della Madonna |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 14 00000393 |
localizzazione | Italia, Molise, CB, BaranelloVia S. Maria |
contenitore | palazzo, comunale, Via S. Maria, Museo Civico "G. Barone" |
datazione | secc. XVIII/ XIX ; 1750 (post) - 1897 (ante) [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito veneto, pittore(analisi stilistica)ambito cretese, pittore(analisi stilistica) |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera |
misure | alt. 33.5, largh. 74.5, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Baranello |
dati analitici | dipintoPersonaggi: Madonna. Figure: apostoli; angeli. Oggetti: catafalco. |
notizie storico-critiche | L'opera, databile tra il XVII e il XIX secolo, si inserisce nella produzione tarda della scuola veneto-cretese, ultima propaggine della tradizione greco-bizantina che, dopo la caduta di Costantinopoli, vedeva nella città lagunare la vera erede della capitale. Di fatto anche la particolare iconografia conferma una datazione avanzata in quanto si discosta radicalmente dalla consueta immagine della Dormitio: la figura abituale del Cristo con l'anima della Vergine, infatti, viene sostituita da un angelo con cartiglio, così come due angeli reggicandelabro prendono il posto di Pietro e Paolo, mentre gli apostoli sono presenti nelle nuvolette dipinte sul fondo, secondo un'impostazione arcaicizzante. La programmatica resistenza all'evolversi dell'arte occidentale e, d'altro canto, l'inevitabile avvicinamento ad essa costituirono i due poli tra cui oscillava il linguaggio elaborato dagli iconografi della scuola veneto-cretese, determinando un sostanziale dualismo, per cui si lavorava "alla greca" e "alla latina ma, contemporaneamente, si formava anche una fusione delle due maniere, cadendo a volte in ibridismi stridenti. La tavola presenta, infatti, caratteri stilistici eclettici che alla rigorosa, rigida simmetria della composizione accostano la morbidezza dei volti "latini" degli angeli e alla resa diversificata delle loro vesti, che sembra parlare due linguaggi diversi, affianca il tradizionale maphorion color ciliegia scuro che avvolge il corpo della Madonna deposta nel sarcofago. Non è raro trovare opere simili in raccolte tardo ottocentesche, dato il gusto per la "pittura primitiva" e il "neobizantinismo" diffuso in Europa sul finire del secolo determinando episodi di collezionismo che, però, raramente assumono dimensioni imponenti, trattandosi piuttosto di pochi oggetti all'interno di un più vasto e vario progetto di raccolta, come nel caso di quella donata da Giuseppe Barone ai Comune di Baranello. |
bibliografia | Marconi N.( 1947)pp. 104-128; Weitzmann K.( 1965); Onasch K.( 1968); Papageorgios A.( 1969); Barone G.( 1897)p. 219 |
definizione | dipinto |
regione | Molise |
provincia | Campobasso |
comune | Baranello |
indirizzo | Via S. Maria |
ente schedatore | S109 |
ente competente | S109 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Righetti M.; Funzionario responsabile: Mortari L.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Baldi R. (2006); Aggiornamento-revisione: Parca I. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Baldi R. (2006), Refere |
anno creazione | 1973 |
anno modifica | 2005; 2006 |
latitudine | 41.527298 |
longitudine | 14.555816 |