immagine | - immagine non disponibile - |
bene culturale | dipinto, desco da parto, opera isolata |
soggetto | trionfo d'Amore, stemmi; impresa entro corona di alloro |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00350953 |
localizzazione | ITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86 |
contenitore | palazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda |
datazione | sec. XV metà; 1450 (ca) - 1460 (ca) [analisi stilistica; bibliografia] |
autore | Apollonio di Giovanni (1415-1417/ 1465), Giamberti Marco del Buono (1403 ca./ 1480), |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera |
misure | cm, diam. 63, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | DIPINTO: Desco da parto con 12 lati, cornice dipinta incorporata.; Verso: fondo dorato e punzonato; disegno inciso anche sulle parti dipinte. 1 fessurazione verticale in alto a dx.; Retro: cerchio inciso (corona di foglie); abrasi i 2 stemmi.SOGGETTI PROFANI. PERSONAGGI: Cupido; amorini; dame; cavalieri. ABBIGLIAMENTO. OGGETTI: carro. ANIMALI: cavalli. PAESAGGIO. ARCHITETTURE: palazzi.; ALLEGORIE-SIMBOLI: una mano che regge una fiaccola, un cartiglio con il motto "memini", corona di alloro; stemmiSTEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizio, Quantità: 2, Posizione: retro, Descrizione : abrasi e illeggibili, |
notizie storico-critiche | L'opera è pervenuta alla Pinacoteca di Torino, venduta dal barone Ettore Garriod nel 1855, che a sua volta l'aveva acquistata da casa Tolomei a Siena. Come hanno dimostrato recenti ricerche (Bonocore 2005), precedentemente il desco aveva fatto parte della raccolta emiliana del marchese Alfonso Tacoli-Canacci (1724-1801), "onesto gentiluomo smaniante per la Pittura". Dal 1789 al 1792 negli inventari manoscritti e nei cataloghi della collezione, chiamata "Etruria Pittrice", l'opera risulta attribuita a Paolo Uccello, a Antonio Veneziano, a Spinello Aretino e infine a Jacopo da Pratovecchio. Si tratta di un desco da parto, ovvero una sorta di vassoio dipinto sulle due facce con cui venivano portate vivande alle puerpere. I soggetti rappresentati sul fronte del desco sono di solito legati ai temi dell'amore, del gioco o della virtù, mentre sul retro si trovano gli stemmi dei due genitori, insieme a simboli allusivi alla fecondità della coppia e a motti. Il desco della Galleria Sabauda presenta il 'Trionfo d'Amore' sul davanti, mentre a tergo sono raffigurati una mano che regge una candela entro una ghirlanda di foglie, con un nastro con l'iscrizione "MEMINI". Inizialmente riferita ad ambito senese degli anni Venti del Quattrocento, l'opera è stata poi attribuita al pittore fiorentino Dello Delli (Jacobsen 1897, p. 126, fino a Gabrielli 1971, con bibliografia), e quindi al Maestro del Cassone (Adolfo Venturi, 'Storia dell'arte italiana', vol VII/1, Milano 1911, pp. 696, 768). In epoca recente Berenson (1963) e Zeri (1973) hanno riferito i dipinti alle botteghe di Apollonio di Giovanni e di Marco del Buono. Tale proposta è stata seguita e confermata dalla critica seguente, anche se Giovanna Lazzi (in 'Le temps revient' 1992) ha preferito collocare più genericamente nell'ambito della scuola fiorentina del terzo quarto del Quattrocento, per i caratteri meno raffinati rispetto alla produzione di Apollonio di Giovanni e della sua cerchia. Alla National Gallery di Londra esiste un analogo desco da parto con il 'Trionfo d'Amore' (inv. NG3898) assegnato alle botteghe di Apollonio di Giovanni e Marco del Buono. Esso fu realizzato per la famiglia Zaccheria di Firenze, come dimostra lo stemma dipinto sul retro della tavola: l'occasione della sua realizzazione sarebbe stata con tutta probabilità la nascita del primo figlio di Tita di Giovanni del Zaccheria e di Domenico Arditi, per le cui nozze Apollonio e Marco avevano già dipinto un forziere con pagamenti documentati nel 1453 (Gordon 2003). Le affinità stilistiche ed iconografiche col desco torinese portano a pensare ad un'origine comune delle due opere: nell'ambito della collaborazione delle due botteghe fiorentine specializzate in dipinti per arredi, e dunque dedite anche a una attività corrente con moduli compositivi che venivano adattati con poche varianti alle varie commissioni. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: ITALIA, Emilia-Romagna, MO, Modena; luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, SI, Siena; luogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze; luogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Torino |
altre attribuzioni | Dello Delli (Jacobsen 1897)Maestro del Cassone (Venturi 1967; Schubring 1915)Scuola fiorentina del terzo quarto del Quattrocento (Lazzi 1992) |
bibliografia | Callery, J. M.( 1859)p. 279; Jacobsen, Emil( 1897)p. 126; [Baudi di Vesme, Alessandro]( 1899)p. 49 n. 107; Schubring, Paul( 1923)pp. 65, 110, 294; Pacchioni, Guglielmo( 1932)p. 22; Gabrielli, Noemi( 1959)p. 19; Berenson, Bernard( 1963)v. I-2, p. 18; Gabri |
definizione | dipinto, desco da parto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Torino |
indirizzo | via XX Settembre, 86 |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Capretti, Elena; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithCaldera, Massimiliano |
anno creazione | 2012 |
latitudine | 45.073139 |
longitudine | 7.684548 |