dati analitici | Dal fondo scuro sfumato si staglia sopra un ripiano illuminato un vaso contenente un mazzo di fiori di differente varietà, tra cui si ricoscono ranuncoli, garofani, papaveri, margherite. I fiori in posizione più bassa incorniciano il rilievo di una scena (due torsi nudi accanto ad una botte) abbozzato sulla superficie del vaso.Vegetali: fiori. Oggetti: vaso.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Posizione: retro, tela, in basso a destra, Descrizione : Stemma partito; al primo, uccello volto a sinistra; al secondo, castello aperto, merlato, a due torri; il tutto sovrastato da cimiero, |
notizie storico-critiche | Nella scheda cartacea Rosanna Arena riferisce che "è difficile riconoscere con certezza il dipinto con le sommarie indicazioni fornite dagli inventari: in quello del 1755 si citano semplicemente vasi con fiori, distinti dalle rare nature morte, accanto a quadri raffiguranti soggetti religiosi, mitologici, paesaggi. Tra gli ambienti più significativi, in cui si ritrovano quadri con temi floreali, ricordo l'Anticamera verso Ponente dell'Appartamento di S. M. (n. 23)", l'anticamera di Sua Maestà la Regina (n. 31), oltre la Camera verso Levante detta del Trucco (n. 30)" e nella Camera del letto verso ponente (n. 32), dove compare un "quadro per contrafornello, in cui 2 vasi di fiori con cornice dorata" (cfr. A. Griseri, "Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755", Torino 1988, pp. 9, 18, 31, 32, 37). Nella scheda cartacea si legge inoltre che "possono risultare utili i riscontri con le misure, che nell'inventario sono riportate in <>. Non si sono rivelati utili strumenti di lavoro, a questo riguardo, nè il Testimoniale del 1864 nè gli inventari più tardi del secolo corrente, dove sono menzionati solo gli oggetti ritenuti più notevoli (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, categoria 11, Inventari dei beni, mazzo 653: Dotazione della Corona, Villa della Regina, Testimoniali e mazzo 654). Non è peraltro da escludere che i tre quadri fossero dislocati in ambienti diversi della residenza. Per ora la mancata identificazione dello stemma apposto sul retro della tela impedisce di definire committenze o proprietà, forse non necessariamente legate alle vicende dinastiche di Villa della Regina: la consultazione dei volumi di A. Franchi Verney ("Armerista delle famiglie nobili e titolate della monarchia di Savoia", Roma-Torino-Firenze 1873) e di V. Spreti (a cura di, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana, 8 volumi, Milano 1928-1936) non ha fornito appigli di riferimento... Michela di Macco attribuisce il dipinto in esame a Mario de'Fiori, che secondo una recente statistica delle presenze di nature morte in inventari italiani risulta essere l'autore più apprezzato (cfr. A. Casazza e M. Rosci "Per una statistica delle presenze di nature morte in inventari italiani, 1624-1817, in F. PORZIO, a cura di, "La natura morta in Italia", Milano1989, vol. I, pp. 92-97). Mario Nuzzi (Roma 1603-1673), detto de'Fiori per la sua specialità figurativa, gode di un'ampia risonanza anche nel Settecento e nell'Ottocento, anni in cui era considerato responsabile di ogni dipinto seicentesco di fiori. Per questo motivo e perchè in realtà sono pochissime le opere che sulla scorta di documenti gli possono essere attribuite, è molto difficile stabilire un catalogo certo della sua produzione (L. LAUREATI, "Mario Nuzzi detto Mario de'Fiori", in F. PORZIO, a cura di, "La natura morta in Italia", Milano 1989, vol. II, pp. 759-767). La tela in esame presenta, rispetto agli altri due quadri con lo stesso soggetto, caratteri stilistici più facilmente assimilabili a quelli del pittore romano tanto da confermare se non l'intervento diretto dell'artista, quello di colleghi a lui molto vicini. Al pari delle opere di Mario Nuzzi, nel dipinto si rileva il forte contrasto luministico dato dalla luce proveniente da una fonte ben definita - in questo caso la fonte è immaginata a sinistra - e dal fondo scuro, da cui gli oggetti emergono in forte rilievo. Al tocco sfrangiato delle pennellate più minute effetti di ottica lucidità nel gusto di fiori molto aperti, quasi sfatti, ad ognuno dei quali è riservato un attento studio, seguendo la vocazione naturalista espressa dal pittore romano. La stessa efficace resa realistica si nota nell'ombra portata dal vaso sul ripiano d'appoggio, segnato da una profonda crepa". Per aggiornamenti sui dati biografici del pittore cfr. E. LUCCI, "Mario Nuzzi, detto Mario de' fiori. Un pittore di origini umbre a Roma", in "Studi di Storia dell'Arte", 15, dicembre 2004, pp. 275-288).Il dipinto compare in un elenco di "opere trasferite in Soprintendenza in data 12.9.1979 (già ricoverate nella sede dell'Istituto Figlie dei Militari)" conservato nei fascicoli delle pratiche storiche dell'ufficio della Soprintendenza ma non è nota l'epoca in cui fu prelevato da Villa della Regina.Il dipinto al momento (agosto 2006) si trova nel laboratorio di Barbara Rinetti. |