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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | veduta con rovine classiche e figure |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 18 00109782 |
localizzazione | Italia, Calabria, CS, CosenzaVia G. B. Gravina |
contenitore | palazzo, museo, Galleria Nazionale, Palazzo Arnone, Via G. B. Gravina, Galleria Nazionale, interno |
datazione | sec. XVII ; 1684 - 1684 [bibliografia] |
autore | Giordano Luca (1634/ 1705), Luciani Ascanio (1621 ca./ 1706), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | cm., alt. 253, largh. 353, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Rovine classiche e figure.Architetture: rovine classiche. Figure: astanti. |
notizie storico-critiche | L'opera è stata attribuita a Luca Giordano e ad Ascanio Luciani da Oreste Ferrari che, contestualmente, propone una datazione relativa agli anni novanta del Seicento. Egli indica in Luciani l'esecutore della veduta, evidenziando, per la parte spettante a Giordano, confronti stilistici con i "pastorali" realizzati dallo stesso. Nelle figure che animano la veduta è infatti evidente una grande freschezza narrativa. Esse si configurano come tipiche della maniera elaborata dal pittore nel nono decennio del secolo, impregnata di caratteristiche venete, bassanesche e tintorettiane. Anche il brano vedutistico dipinto da Luciani denuncia chiaramente la paternità di quest'ultimo maestro, particolarmente visibile nell' l'atmosfera brumosa, quasi precorritrice di esiti romantici. La critica, successivamente, è intervenuta a precisare la proposta cronologica, sulla base di notizie relative all'allestimento di una delle consuete "mostre" che si tenevano a Napoli nel Seicento in occasione di importanti festività civili e religiose. La datazione proposta è relativa al 1684, anno in cui il marchese del Carpio organizzò in occasione della solennità del Corpus Domini, l'esposizione di quattordici tele, affidate a diversi pittori esperti in diversi generi, con la direzione dello stesso maestro. Si è ritenuto quindi probabile identificare, in questo quadro di Cosenza, l'unica opera superstite del ciclo. Sebbene non sia sia trovato un riscontro documentario, tuttavia tale ipotesi appare alquanto verosimile e nemmeno contrasterebbe con le indicazioni stilistiche considerate. |
bibliografia | Civiltà Seicento( 1984)pp. 158 ss.; Ceccarelli A.( 1992)p. 11; Ferrari Oreste/ Scavizzi G.( 1992)v. I p. 326 (A470); v. II pp. 718-719; Lattuada R.( 1997)p. 169; Ceraudo G.( 1999)pp. 107-109; Ceraudo G.( 2000)pp. 24-25; Leone G.( 2002)pp. 247-248; Vodret |
definizione | dipinto |
regione | Calabria |
provincia | Cosenza |
comune | Cosenza |
indirizzo | Via G. B. Gravina |
ente schedatore | S112 |
ente competente | S112 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Primicerio A.; Funzionario responsabile: Iannace R.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Tufaro R. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tufaro R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 2005 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 39.290705 |
longitudine | 16.261770 |