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Opera d'arte veduta di Altacomba di Vacca Luigi (1778/ 1854), a Agliè

L'opera d'arte veduta di Altacomba di Vacca Luigi (1778/ 1854), - codice 01 00204141 di Vacca Luigi (1778/ 1854), si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo piano nobile: sala n. 31 (camera da letto del Principe di Udine), parete d'ingresso
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoveduta di Altacomba
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00204141
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo piano nobile: sala n. 31 (camera da letto del Principe di Udine), parete d'ingresso
datazionesec. XIX secondo quarto; 1826 - 1827 [analisi stilistica]
autoreVacca Luigi (1778/ 1854),
materia tecnicacarta/ acquerellatura
misurealt. 40, largh. 62,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiIl foglio di carta, dipinto all'acquarello, è collocato entro cornice lignea intagliata e dorata con bordo interno decorato da piccole foglioline, passepartout di colore bianco e lastra di vetro. Rappresenta una veduta di Altacomba con il complesso di edifici connesso all'abbazia al centro sulle rive del lago Bourget. Una piccola barca a vela con uomini ai remi è raffigurata in basso a destra.Vedute: Altacomba. Figure: uomini. Mezzi di trasporto: barca a vela. Architetture: abbazia di Hautecombe. Vegetali. Paesaggi.
notizie storico-criticheIl dipinto ha un suo pendant nell'altro acquarello rappresentante il complesso dell'abbazia di Altacomba visto da nord; entrambi risalgono agli anni 1826-7, quando Luigi Vacca portò a termine, insieme ai suoi aiutanti e a Francesco Gonin, in due riprese (Febbraio-Giugno 1826 ed estate - autunno 1827) le decorazioni commissionategli nella chiesa e negli appartamenti di Carlo Felice e Maria Cristina ad essa annessi. Luigi Carlo Angelo Vacca nacque a Torino il 3 Agosto 1778, intraprese gli studi presso la Regia Accademia di Pittura e Scultura, sotto la guida di Filippo Collino e Lorenzo Pécheux, e contemporaneamente fece esperienza diretta del mestiere nel laboratorio del padre Angelo. Le Patenti Regie del 23 Aprile 1823 gli conferirono il titolo di "Pittore del Regio Teatro. per la parte paese e figura de' scenari del Teatro Regio e del Carignano", di cui si sarebbe occupato per circa 50 anni. Il suo nome inoltre compare, insieme a quello di Fabrizio Sevesi, nell'elenco dei Professori stipendiati dell'Accademia riformata da Carlo Felice come membro del corpo docente. L'impresa del restauro dell'abbazia di Altacomba, molto cara a Carlo Felice e Maria Cristina per la sua forte valenza di esaltazione dinastica, fu ampiamente pubblicizzata da alcune edizioni importanti, tra cui il "Souvenirs Pittoresques de Hautecombe", un album di ventiquattro litografie - eseguite da Francesco Gonin - pubblicato tra il 1829 e il 1830. Tratti probabilmente da impressioni dal vero i due acquerelli in esame presentano, secondo il gusto del pittoresco che amava ritrarre la natura nella mescolanza di elementi naturali e costruzioni dell'uomo, la chiesa e le campagne che la circondano viste dalle acque del lago. Molti pittori scelsero l'abbazia come soggetto per i loro quadri: "dipinta da diversi punti di vista, all'interno o all'esterno, in diversi momenti della sua storia, a sfondo di un avvenimento del passato. oppure in rovina o durante i vari momenti della sua ricostruzione, al momento della riconsacrazione, della celebrazione di una messa, di una visita reale" (cfr. E. Castelnuovo, "Hautecombe: un paradigma del <>, estratto da AA.VV. "Giuseppe Jappelli e il suo tempo", Padova 1992, pag. 125). Oltre a Vacca e Gonin, coinvolti personalmente nell'impresa decorativa in Savoia, anche Giovanni Migliara, Luigi Bisi, Massimo d'Azeglio e altri dipinsero suggestive vedute di Altacomba.Non sono del tutto chiare le vicende storiche del dipinto, collocato forse in un primo tempo in un palazzo torinese (il Chiablese?), qui inventariato con l'etichetta rettangolare prestampata in nero "CASA DI SAR/ IL DUCA DI GENOVA" e trasportato nel castello di Agliè solo il 19 giugno 1885 insieme ad altre opere, come testimonia l'elenco di "Oggetti spediti da Torino al Castello d'Agliè dal 1877 al 1887".
committenzaBorbone Maria Cristina di, regina ?
bibliografiaCastelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. I, p. 352 cat. n. 328 di Castelnuovo E.; Giuseppe Jappelli( 1992)p. 125 di Castelnuovo E.; Castelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. III, p. 1492 di Dalmasso F.; Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)p. 83; n. 505 p. 103
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2002
anno modifica2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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