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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Veduta di Roma |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 10 00064064 |
localizzazione | ITALIA, Umbria, PG, San Giustino |
datazione | sec. XVIII prima metà; 1700 - 1749 [documentazione] |
ambito culturale | ambito romano(documentazione; analisi stilistica) |
materia tecnica | tela/ pittura a oliolegno/ intaglio/ doratura |
misure | cm, alt. 60, largh. 100, cm, alt. 79, largh. 118, prof. 6, |
condizione giuridica | proprietà Stato |
dati analitici | Cornice rettangolare a sviluppo orizzontale con modanatura a ovolo e dorata. Dipinto con veduta dei Fori imperiali di Roma e figure.VEDUTA: Roma: Fori imperiali: tempio di Castore e Polluce; arco di Tito; Colosseo; tempio di Santi Lorenzo e Martina; basilica di Massenzio. FIGURE: pastori; figure maschili; figure femminili. ANIMALI: buoi; cavalli. ARCHITETTURE: casolari; fontana. MEZZI DI TRASPORTO: carri. |
notizie storico-critiche | NSC (1996): L'opera può essere annoverata tra quei dipinti di ambiente romano, raffiguranti scene di vita popolare con edifici e rovine. La cornice è di fattura semplice. NSC (2015): Il dipinto è stato ricondotto all'ambiente romano della prima metà del sec. XVIII da Falcidia G., Sapori G. (1987); uguale datazione e assegnazione ad ignoto romano è presente nella scheda Rosi A. (1996) e in Bacoccoli R. (2012). La scena raffigura una veduta classica dei Fori imperiali di Roma. Perfettamente riconoscibili in primo piano, a destra, i resti archeologici del tempio dei Castori con le tre colonne corinzie; in secondo piano l'arco di Tito e la chiesa dei Santi Lorenzo e Martina, con sullo sfondo il Colosseo e, a sinistra, la basilica di Massenzio. La veduta restituisce una immagine dell'area popolata di pastori e armenti, vi è poi un cavaliere che attraversa lo spazio in direzione dell'arco con un cappello (tricorno) di foggia settecentesca e, infine, una scena in primissimo piano con un pastore e una pastorella distesa che dialogano. Nella produzione d'ambito romano della prima metà del sec. XVIII si può trovare un confronto con la maniera di Jan Frans van Bloemen, detto Orizzonte, pittore fiammingo che dal 1686-1687 si trasferì a Roma e vi rimase fino alla morte, sopraggiunta nel 1749. Tornano gli stessi toni luminosi, la presenza vivace di armenti e figure di piccole dimensioni e, soprattutto, i dettagli architettonici delle rovine romane. In questa fase degli studi si mantiene l'attribuzione ad ambito romano, mancando completamente di riferimenti documentari l'attribuzione certa all'Orizzonte. L'opera doveva far parte della Galleria di dipinti costituita dal cardinale Giovanni Ottavio Bufalini nel palazzo di Città di Castello, i cui quadri sono elencati da Amicizia G. (1899) che riporta diverse vedute delle rovine di Roma, prive però delle misure. |
bibliografia | Amicizia G.( 1899)p. 70 |
definizione | dipinto |
regione | Umbria |
provincia | Perugia |
comune | San Giustino |
ente schedatore | S165 |
ente competente | S165 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Rosi, Annamaria; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Canti, KatiaGaribaldi, Vittoria; Trascrizione per informatizzazione: Schepers, Jorg (1997); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Tassini, Alessandra (2006), Funzionario r |
anno creazione | 1996 |
anno modifica | 2006; 2015 |