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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | villa Mecenate a Tivoli |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00137706 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso) |
contenitore | castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile: galleria d'arte, parete sinistra |
datazione | sec. XIX metà; 1840 - 1840 [data] |
autore | Bassi Giambattista (1784/ 1852), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 48, largh. 60, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Cornice lignea dorata con bordi intagliati a foglie d'acanto e lanceolate. Il dipinto raffigura una rovina antica a volta in penombra con fonte e figura femminile; in secondo piano sfumata in giallo rosato la campagna.Architetture. Figure: uomini; donna. Abbigliamento. Vegetali. Paesaggi. |
notizie storico-critiche | Giambattista Bassi (Massa Lombarda 1784 - Roma 1852) frequentò l'Accademia di belle arti di Bologna e verso il 1810 cominciò a partecipare alle prime importanti mostre collettive. Fin dall'inizio della sua attività predilesse il paesaggio e, secondo C. Refice Taschetta (cfr. scheda redatta per il "Dizionario biografico degli italiani", vol. 7, Roma 1970, pp. 131-132), "per questo fu definito ai suoi tempi <>" ammirato anche da Massimo d'Azeglio, che nei "Ricordi" lo "pone tra i principali paesisti europei". Negli ultimi anni della sua vita cadde in povertà e fu dimenticato dai contemporanei, pur continuando a lavorare fino alla morte, avvenuta a Roma nel 1852. Sue opere, molte delle quali raffiguranti campagne e siti nei dintorni di Roma, si trovano a Ravenna, a Roma e al Museo Thorvaldsen di Copenaghen. Considerato il soggetto della tela è probabilmente riferibile alla committenza di Maria Cristina di Savoia particolarmente interessata alle antichità romane. Edith Gabrielli cita il dipinto, contraddistinto "dall'interesse per la compenetrazione tra natura e vestigia del passato", del Bassi, cresciuto professionalmente a Bologna e poi a Roma, dove entrò in contatto con Tommaso Minardi e Giovanni Monti (cfr. D. Biancolini - E. Gabrielli, "Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni", Torino 2001, p. 42).Nel corso della ricerca inventariale è emersa una lettera d'incarico di Luigi Canina, datata "Roma 30 novembre 1840" al Sig. G. Bassi per un dipinto con un "paesaggio rappresentante la veduta interna della villa antica di Mecenate in Tivoli" (dimensioni: palmi romani di larghezza 2 1/2 x 2 di altezza), per "Luigi in oro 20" forse idetnificabile con la tela in esame (cfr. Archivio Duca di Genova, Casa di Maria Cristina, Carte varie, sal. A/55, m. 42 fasc. 5) Barbara Fioravanti riferisce che il dipinto reca tracce di una piccola etichetta tonda. |
committenza | Borbone Maria Cristina di, regina (1840) |
bibliografia | Bertolotti A.( 1867)v. III, p. 31; Dizionario biografico( 1970)pp. 131-132 di Refice Taschetta C.; Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)p. 42; n. 193 p. 93 |
definizione | dipinto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Agliè |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Fioravanti B.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: Traversi P. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1991 |
anno modifica | 2002; 2006 |
latitudine | 45.366166 |
longitudine | 7.775800 |