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Opera d'arte visione di Ezechiele di Constantin Abraham (1785/ 1855), a Torino

L'opera d'arte visione di Ezechiele di Constantin Abraham (1785/ 1855), - codice 01 00351217 di Constantin Abraham (1785/ 1855), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettovisione di Ezechiele
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00351217
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86
contenitorepalazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
datazionesec. XIX primo quarto; 1821 - 1821 [data]
autoreConstantin Abraham (1785/ 1855),
materia tecnicaporcellana/ smaltatura a terzo fuoco
misurecm, alt. 40, largh. 30,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiCornice in legno dorato ed intagliato con motivi fitomorfici.Soggetti sacri: visione di Ezechiele. Personaggi: Dio Padre; Ezechiele. Personificazioni: Tetramorfo. Allegorie-Simboli: bue; leone; aquila; essere antropomorfo. Figure: angeli. Fenomeni divini: raggio di luce. Fenomeni naturali: nubi. Paesaggio: altura.
notizie storico-criticheAbraham Constantin si forma a Ginevra nella bottega di Henri l’Evêque, prima di trasferirsi a Parigi nel 1807 per proseguire la sua formazione sotto la direzione del barone Gérard. In Francia, grazie a Josephine de Beauharnais, Constantin ottiene il sostegno della famiglia imperiale, che gli commissiona numerosi ritratti su smalto. Collabora in seguito con la manifattura di Sèvres, il cui direttore, Brogniart, gli propone di trasferirsi a Firenze nel 1820 con l’incarico di riprodurre su smalto le opere degli antichi maestri. Constantin soggiorna in Toscana fino al 1826, anno in cui il re Carlo Alberto di Savoia acquista diciassette degli smalti su porcellana eseguiti durante il soggiorno a Firenze per 125.000 Franchi. Al suo ritorno a Parigi, Constantin è nominato “pittore su porcellana” di Carlo X e ottiene, poco dopo, la commissione per il “Carlo Alberto principe di Carignano alla presa del Trocadero”. Nel 1829, l’artista si trasferisce a Roma, dove decide di riprodurre su ceramica tutti gli affreschi di Raffaello del Vaticano e della Farnesina. Nel 1840, pubblica assieme a Stendhal, con cui condivide spesso il proprio alloggio a Roma, le “Idées italiennes sur quelques tableaux célèbres”. L’opera della Galleria Sabauda fa parte del gruppo di diciassette dipinti su ceramica, che erano inizialmente destinati alla manifattura di Sèvres, ma che furono acquistati da Carlo Alberto di Savoia nel 1826. Al momento della vendita, Constantin chiese e ottenne dal sovrano sabaudo la possibilità di esporre le opere in diverse città europee durante i mesi successivi. A Ginevra, la mostra nelle sale inferiori del Casino durò otto giorni. A Parigi, gli smalti furono presentati nel palazzo dell’Institut nei primi giorni di marzo, dove poté ammirarli anche Stendhal. A Londra, ultima tappa del viaggio di Constantin, i dipinti furono esposti in un palazzo su Regent Street. Il dipinto su smalto è una copia dell’opera di stesso soggetto realizzata da Raffaello verso il 1518, che si trovava a Bologna presso il conte Vincenzo Hercolani verso la metà del XVII secolo. Nel 1589, l’opera è registrata negli inventari degli Uffizi a Firenze, dove è prelevata dall’esercito francese nel 1799. Al suo rientro a Firenze nel 1815, il dipinto è collocato in una delle sale di Palazzo Pitti. Nel 1840, Abraham Constantin osserva a proposito del dipinto di Raffaello: “La jambe droite du Père Eternel est beaucoup plus courte que celle qui repose sur l’aigle. Remarquons toutefois que si cette jambe avait la longueur demandée par la correction, elle arriverait à la hauteur des animaux posés sur les nuages, et formerait ainsi avec eux, une ligne transversale qui couperait le tableau d’une façon ‘désagréable’. Raphaël, comme les Grecs, reculait devant le ‘laid’, et pour obvier à l’inconvénient que je viens d’indiquer, il sera arrivé jusqu’à ce point de faire plus courte la jambe droite de sa figure. Ceci n’est-il pas une preuve évidente que le goût (l’amour du beau) est ce qui a toujours dirigé ce grand maître ? Il a laissé l’exactitude géométrique aux pauvres modernes. Il a osé sacrifier au beau jusqu’à la vérité, mais il a sauvé cette hardiesse par tant de précaution, qu’elle reste invisible au spectateur qui passe ; il faut copier ses tableau pour s’en apercevoir” (Constantin, 1840, p. 45). La copia eseguita da Constantin è abbastanza fedele al dipinto originale, di cui riprende le dimensioni. L’effetto dello smalto e la resa ovattata delle ombre attenuano la ricchezza cromatica dell’originale. Il paesaggio, sullo sfondo, è reso con grande precisione, mentre nella versione raffaellesca ha un carattere soprattutto evocativo.
altra localizzazioneluogo di esposizione: ITALIA, Piemonte, TO, Torino; luogo di esposizione: ITALIA, Piemonte, TO, Torino; luogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Moncalieri
bibliografiaCalendario generale pe' Regii Stati. Pubblicato con autorità del Governo e con privilegio di S.S.R.M( 1834)p. 678; Constantin, Abraham( 1840)p. 44-48; Guigue, C.( 1905)pp. 53-70 (in particolare p. 68); [Baudi di Vesme, Alessandro]( 1909)p. 69, n. 178; Pla
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzovia XX Settembre, 86
rapportoRAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: copia, Opera finale/originale:dipinto, Soggetto opera finale/originale: visione di Ezechiele, Autore opera finale/originale: Sanzio Raffaello/ AAT: Pippi Giulio detto Giulio Romano, Data opera finale/original
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Omodeo, Christian; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithLanzoni, Alessandra; Aggiornamento-revisione: Cermignani, Davide (2013), S67, Funzionario responsabile: Gabrielli, Edith, Referente scientifico: Lanz
anno creazione2012
anno modifica2013
latitudine45.068981
longitudine7.684929

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