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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | visitazione |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00042165 |
localizzazione | Italia, Piemonte, VC, Vercellivia G. Verdi, 30 |
contenitore | palazzo, museo, Palazzo Langosco, via G. Verdi, 30, Museo Camillo Leone, Deposito dipinti |
datazione | sec. XVII ultimo quarto; 1686 - 1686 [data] |
autore | Vannier Luigi (notizie sec. XVII), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 296, largh. 194, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Istituto di Belle Arti di Vercelli |
dati analitici | La scena, molto ariosa, pone in primo piano l'incontro delle due donne: Elisabetta accoglie Maria e Giuseppe sulla soglia di casa, delimitata da coppie di colonne doriche. Dietro di lei Gioacchino, con barba fluente, una donna e un cagnolino. Sullo sfondo il fianco di una scala con ringhiera, sulla quale si trova una giovane donna con una bimba per mano. In cielo una colomba con ulivo nel becco. Fiori ed erbe in basso e un tralcio di vite arricchiscono la composizione.Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; S. Giuseppe; S. Gioacchino; S. Elisabetta. Figure: figure femminili. Abbigliamento. Architetture. Simboli: Colomba dello Spirito Santo. Animali: cane. |
notizie storico-critiche | Il dipinto fu acquistato nel 1887 da Camillo Leone che così lo descrive nell'elenco delle opere già appartenenti al can. Iginio Martorelli (cfr. SBAS TO scheda cartacea n° 28): "Grende tela dipinta ad olio e senza alcuna cornice e rappresenta l'incontro della Madonna con Santa Elòisabetta. Lo sfonbdo rappresenta un atrio con colonne, pergolato con pianta di vite e nella parte mediana una scala. La scena si compone di numero otto personaggi ed un cane. Sono la Madonna, S. Giuseppe, S. Elisabetta, una sua compagna e S. Gioacchino (?). Quindi un'altra donna che tiene per mano una fanciullina, salendo le scale. E' pittura di un artista francese ed è segnata in fondo al quadro alla destra di chi guarda; misura in altezza metri 2 centimetri 95 e in larghezza metri 1 centimetri 95". Il dipinto è citato dal Baudi di Vesme (cfr. A. Baudi di Vesme, "Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo", vol. III, Torino 1969, p. 1080) tra le opere del Vegnier, eletto primo pittore di corte nel 1679, quattro anni dopo il suo trasferimento a Torino dalla nativa Chambery. Il problema della collocazione originaria del dipinto è da ricollegare a quello più generale della provenienza delle opere della collezione del canonico Martorelli, molte delle quali portano il timbro di spedizione delle ferrovie di Torino. |
bibliografia | Baudi di Vesme A.( 1968)v. III p. 666 |
definizione | dipinto |
regione | Piemonte |
provincia | Vercelli |
comune | Vercelli |
indirizzo | via G. Verdi, 30 |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Rosso A. M.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bombino S. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bombino S. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1986 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 45.326892 |
longitudine | 8.422343 |