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Opera d'arte vocazione di San Paolo eremita, Dio Padre compare a San Paolo eremita di Paolo Uccello (1397/ 1475), a Firenze

L'opera d'arte vocazione di San Paolo eremita, Dio Padre compare a San Paolo eremita di Paolo Uccello (1397/ 1475), - codice 09 00291690 di Paolo Uccello (1397/ 1475), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto murale staccato
soggettovocazione di San Paolo eremita, Dio Padre compare a San Paolo eremita
tipo schedaOA_2.00
codice univoco09 00291690
localizzazioneFI, Firenze
datazionesec. XV ; 1461 (ca.) - 1465 (ca.) [bibliografia] ; ; ;
autorePaolo Uccello (1397/ 1475),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurecm, alt. 276, largh. 537,
condizione giuridicaproprietà Stato
dati analiticiSoggetti sacri. Personaggi: San Paolo eremita; Dio Padre. Figure: serafini. Animali: corvo. Paesaggi: colline; grotta. Architetture: peducci di ordine ionico; lesene scanalate; trabeazione. Vegetali: alberi. Decorazioni: finte specchiature marmoree; clipei.
notizie storico-criticheQuesti affreschi (a parte le figure di San Miniato e di appestato in basso che sembrano frutti di un intervento successivo) fanno parte di un ciclo che orna i lati est, sud e ovest del loggiato superiore del chiostro. Le fonti storico-artistiche più antiche parlano di dipinti eseguiti da Paolo Uccello in questo luogo e, anche se la maggior parte della critica moderna tende a distinguere la fattura negli affreschi sulla parte est (generalmente riconosciuti al maestro) da quella nei dipinti sul lato sud (da altri, compreso il Berti, considerati opera di un collaboratore) sembra che gli storiografi si riferissero all'intero ciclo. L'Albertini infatti parla di "...XII quadri di Paolo Uccello..." (cioè su più di un lato del chiostro perchè sulla perete est c'erano in origine al massimo 9 scene) e l'Anonimo Magliabechiano afferma che il pittore affrescò il chiostro "disopra intorno". Come indicano sia quest'ultima fonte, sia la biografia vasariana i dipinti non riscossero molti consensi. E alla cattiva fortuna critica sarebbe seguita la cattiva sorte: gli affreschi scomparvero sotto un nuovo strato d'intonaco in un'epoca ancora da precisare. Il Baldinucci nel 1681, fa cenno a questi dipinti di Paolo Uccello echeggiando le critiche del Vasari, ma non è chiaro dalle sue parole se questi erano ancora visibili. Con ogni probabilità furono ricoperti dopo che S. Miniato, usato come fortilizio dal 1553 al 1660, fu affidato nel 1703 ai Gesuiti che chiusero i loggiati del chiostro e crearono un controsoffitto centinato ornato di peducci. La maggior parte degli affreschi furono scoperti nel 1925 e la prima scena da sinistra sulla parete est e i miseri frammenti della seconda sullo stesso lato furono recuperati nel 1942. la fascia di decorazioni architettoniche in alto sulla parete sud e questi affreschi ai lati del portale sulla parete ovest furono ritrovati quando fu ripristinato l'originale aspetto nel loggiato nel 1969 e eliminato la controsoffittatura. All'epoca di questo restauro vennero staccate le scene figurative e scoperte le sinopie sottostanti. Buona parte degli studi datavano gli affreschi intorno al 1440, finchè nel 1964 il Saalman non suggerì un termine post quem in base a documenti che datano la costruzione del loggiato superiore tra il 1442 e il 1447. Per quanto riguarda la lettura iconografica del ciclo nella parete sud la presenza del corvo nel primo riquadro e quella del nome del santo nell'ultimo riquadro indicano che si tratta di storie della vita di San Paolo eremita. E' probabile che in origine tra le scene sulla parete sud, nel luogo dove attualmente si trova l'affresco buontalentiano, fosse raffigurato l'incontro tra Sant'Antonio abate e San Paolo eremita. Il soggetto degli affreschi sulla parete est rimane per ora un problema aperto. L'ultima scena su questo lato è stata interpretata come l'episodio in cui San Benedetto fa versare il vino avvelenato, ma sembrano piuttosto episodi della vita di Sant'Antonio abate. purtroppo lo stato frammentario degli affreschi e delle scritte impedisce la lettura completa del ciclo.Più recentemente Lisa Venturini ha proposto una datazione negli anni 1461-1465
altre attribuzioniambito fiorentinoPaolo Uccello, scuolaMaestro della predella di QuarrataMaestro del Trittico Carrand
bibliografiaBorsi F./ Borsi S.( 1992)pp. 325-327; Venturini L.( 2005)pp. 3-13; Basilica San( 1988)p. 273; Vasari G.( 1878-1885)v. II, p. 207; Saalman H.( 1964)pp. 558, 559; Morozzi G.( 1979)p. 412; Gurrieri F.( 1969)p. 51; Albertini F.( 1863)p. 17; Libro Antonio( 189
definizionedipinto murale staccato
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Goldenberg L.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Rousseau B. (2010); Aggiornamento-revisione: Rousseau B. (2010);
anno creazione1988
anno modifica2010

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