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Opera d'arte Aetas aureas di Rosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928), a Roma

L'opera d'arte Aetas aureas di Rosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928), - codice 12 00827708 di Rosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in Palazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala del Giardiniere
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bene culturalescultura, opera isolata
titoloAetas aureas
soggettosoggetto di genere
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827708
localizzazioneItalia, RM, RomaViale Belle Arti 131
contenitorePalazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala del Giardiniere
datazioneXIX ; 1886 (ca.) - 1886 (ca.) [bibliografia]
autoreRosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928),
materia tecnicaCera gialla con supporto interno in gesso
misurealt. 43, largh. 40, prof. 25,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiDonna che bacia il suo figlioletto neonato
notizie storico-criticheIl titolo dell'opera si riferisce all'età felice della primissima infanzia e la scultura rappresenta la moglie dello scultore, Giuditta Pozzi, in atto di baciare il figlioletto Francesco, nato il 7 novembre del 1885. La nascita del motivo in Rosso è quindi tradizionalmente datata al 1886. Il soggetto deriva inoltre da un tema trattato in precedenza da Rosso in "Amore Materno" del 1887, che sarà ancora proposto, con modifiche, in "Enfant au sein" del 1889 (cfr. inv. 9075). Il titolo latino dell'opera (o la sua traduzione in francese Age d'or) è l'unico adottato, usato dall'artista fin dal 1889; gli altri titoli con cui essa è ricordata sono di epoca successiva e postumi alla morte dello scultore. Nel 1901 Rosso avrebbe poi ripreso il soggetto trasformandolo, in ricordo della famiglia Noblet, in Madone et enfant. Questo esemplare in cera fu esposto nel 1929 alla mostra di Tranquillo Cremona a Milano, come riporta il cartellino sul retro, ed è divenuto proprietà della Gnam in seguito alla donazione di Francesco Rosso, figlio dell'artista, nel 1931, dono definito nel 1994. L'opera in esame è stata recentemente inserita da Paola Mola nell'elenco di una "terza sezione", tra le sculture non documentate, come esemplare direttamente lavorato da Rosso o eseguito sotto il suo controllo, di cui si è persa o non è mai esistita documentazione (cfr. Mola 2009, p. 352). Altri esemplari: collezione privata, già Museo Rosso; gesso modello originale, collezione privata; bronzo, Parigi, Musée d'Orsay, inv. RF 4231; gesso, Jennains, Eglise Saint-Pierre-ès-Liens; cera su gesso, Parigi, Petit Palais, inv. PPS 00910; cera su gesso, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, inv. S/110; cera su gesso, San Francisco, Fine Arts Museum; cera su gesso, collezione privata; cera su gesso, Dallas (Texas), Dallas Museum of Art, inv. 1992.A.02; cera su gesso, Barzio, Museo Rosso; cera su gesso, Milano, Galleria d'Arte Moderna, inv. 7534; cera su gesso, Roma, Musei Vaticani, inv. 54830.
bibliografiaMaselli( 1938)p. 28; Borghi( 1950)p. 70; Bucarelli( 1951)p. 61; Bucarelli( 1973)p. 161; Bellonzi( 1978)n. 1183; Di Majo( 2006)p. 293 n. 12.16; Medardo Rosso. Catalogo ragionato della scultura( 2009)p. 352 n. III.9d
definizionescultura
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Sepe S.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Pesci F.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.
anno creazione2007; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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