dati analitici | Su uno sfondo di cielo cupo sono rappresentate, alla sommità di un'altura, le rovine del castello di Avigliana, contraddistine da torri e mura. In primo piano filari di alberi spogli entro campi coltivati. Dietro ad essi, al centro, un casolare. La tela è posta entro cornice a luce rettangolare con vetro; battuta liscia. Fascia a gola dorata. Sul retro è posto un gancio metallico per appenderla.Soggetti profani. Vedute: Avigliana: castello. Costruzioni: casolare. Piante: alberi. |
notizie storico-critiche | Non è stato possibile appurare con quali modalità l'opera sia pervenuta alla Provincia di Torino, dal momento che essa non figura nell'elenco dei "Quadri acquistati dal 1951 al 1959". Tuttavia, la similitudine del soggetto trattato con altri datati all'inzio degli anni cinquanta, indurebbe ad ipotizzare una donazione dell'artista o di altro personaggio entrato in possesso del dipinto in esame e, probabilmente, di altri di mano dello stesso autore che presentano la medesima problematica circa la prassi di acquisizione. L'opera costituisce un esempio emblematico della produzione di Enrico Allemandi (Torino, 1910-1984), nel quinto/sesto decennio del Novecento, anni nei quali, dopo la parentesi futurista, l'artista si dedicò alla pittura di paesaggio con un approccio che la critica, con riferimento anche ai frequenti soggiorni parigini dell'autore, ha definito post-impressionista, con un fare sbozzato e non definitivo, come nell'esemplare in esame. Allimandi, raramente, dopo tali date si dedicherà alla pittura di paesaggio, sia esso torinese o parigino, preferendo tematiche legate al ricordo che ombreggiano un vago erotismo onirico, per le quali è stato maggiormente apprezzato negli ultimi decenni di attività, Enrico Allimandi 1906-1984, catalogo della mostra (Torino, Galleria d'arte Davico, ottobre 1984), Torino, 1984, s.p.; L. Beatrice, Enrico Allimandi, Torino, 1992, pp. 46-54, 166-168. La Provincia di Torino possiede un'altra tela con veduta di una antica torre delle mura della città di Avigliana. |