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Opera d'arte Bambina che ride di Rosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928), a Roma

L'opera d'arte Bambina che ride di Rosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928), - codice 12 00827722 di Rosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in Palazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala Previati
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bene culturalescultura, opera isolata
titoloBambina che ride
soggettosoggetto di genere
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827722
localizzazioneItalia, RM, RomaViale Belle Arti 131
contenitorePalazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala Previati
datazioneXIX ; 1889 (ca.) - 1889 (ca.) [bibliografia]
autoreRosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928),
materia tecnicaCera gialla chiara con supporto interno in gesso
misurealt. 26.5, largh. 28.5, prof. 17.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiRitratto a tutto tondo di bambina sorridente
notizie storico-criticheIl tema fu ideato da Medardo Rosso nel 1889 quando, uscito dall'ospedale di Laborisière dove fu ricoverato dall'ottobre al novembre 1889, modellò il ritratto della figlia di Marie-Jacques-André-Louis Enjolras, economo dell'ospedale, probabilmente per sdebitarsi delle cure ricevute. Una lettera di Rosso risalente alla prima settimana di dicembre, indirizzata a Cameroni, in cui dice di aver già quasi finito, testimonia che l'opera fu modellata subito dopo la sua dimissione dall'ospedale. "Bambina che ride", scultura a tutto tondo, riprende il motivo del ridere già realizzato in "Gavroche" nel 1882 (cfr. inv. 9071) e successivamente in "Rieuse"(inv.9072) e "Grande Rieuse" (inv.9078) del 1890-91. Donata alla Gnam da Etha Fles, antica amante di Rosso, con altre 4 sculture il 7 giugno 1913, la cera in esame è concordemente datata dalla critica al 1898-1899. Al momento del passaggio alla Gnam e probabilmente in occasione della sua sistemazione definitiva nel 1914, la base cubica originale in pietra è stata sostituita con una base più tradizionale. Di questo esemplare Rosso, in un'intervista del 1923, sottolineerà l'inferiorità formale rispetto ad altre sue opere per l'eccesso di plastica oggettività, commentando: "Si sente troppo la materia" (cfr. di Majo 2006, p. 321). Altri esemplari (cfr. Mola 2009): bronzo, ubicazione ignota; cera su gesso, Madrid, Centro de arte Reina Sofía, Inc.; gesso dipinto di color bruno, collezione privata; cera su gesso, Barzio, Museo Rosso; cera su gesso, Milano, Pinacoteca Nazionale di Brera, lascito Jesi, Reg. Cron. 5109; cera su gesso, Milano, Civica Galleria d'Arte Moderna, inv. 7536; cera su gesso, Stoccolma, Statens Konstmuseer, inv. NM SK 2122 (1972).
altra localizzazione;
bibliografiaEsposizione Internazionale di Roma. Catalogo della( 1911); Impressionist( 1907)p. 301 (ill.); Piroli( 1917)p. 67; Colasanti( 1923)p. 190; Soffici( 1929); Cozzani( 1931)p. 14; Fleres( 1932)p. 28; Maselli( 1938)p. 28; Papini( 1940); Barbantini( 1950); Soffi
definizionescultura
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Sepe S.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Pesci F.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.
anno creazione2007; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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