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Opera d'arte Bruto di Gemito Vincenzo (Napoli 1852 / 1929), a Roma

L'opera d'arte Bruto di Gemito Vincenzo (Napoli 1852 / 1929), - codice 12 00827727 di Gemito Vincenzo (Napoli 1852 / 1929), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti, 131, Sala della Cleopatra
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bene culturalescultura, opera isolata
titoloBruto
soggettopersonaggio storico romano
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827727
localizzazioneRM, Romaviale delle Belle Arti, 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti, 131, Sala della Cleopatra
datazioneXIX ; 1871 - 1871 [data]
autoreGemito Vincenzo (Napoli 1852 / 1929),
materia tecnicaterracotta
misurealt. 100, largh. 40, prof. 30,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticila scultura rappresenta il patrizio Marco Giunio Bruto in piedi, avvolto nella toga romana, con il capo rivolto verso il basso.
notizie storico-criticheNel 1871 l'Istituto di Belle Arti di Napoli istituì un concorso per il Pensionato Artistico a Roma. I temi da affrontare furono i seguenti: "Giuseppe venduto dai fratelli" per l'altorilievo, e la rappresentazione del patrizio romano Marco Giunio Bruto (85 - 42 a.C.) per la scultura. Vincenzo Gemito si classificò al primo posto nel settore dedicato alla scultura, posizionandosi davanti ad Achille D'Orsi e Giovanni Battista Amendola. Il Bruto fu eseguito in sole sei ore: tale velocità esecutiva, dovuta all'urgenza della consegna, è testimoniata dalla materia grezza, lasciata volutamente rozza, che lo contraddistingue. Proprio in occasione di suddetto concorso, Cesare Correnti, Ministro della Pubblica Istruzione, commissionò a Gemito la trasposizione in marmo dello stesso soggetto: iniziativa intrapresa dallo scultore, ma mai portata a termine (cfr. Martorelli, 1989, p. 124). La statua del Bruto è il primo esempio della creazione artistica di Gemito rivolta al mondo classico, in particolare romano, da cui trarrà ispirazione soprattutto nelle sue opere tarde (cfr. Mantura, 1989, p. 14 e Di Majo, 2006, p. 219). Tuttavia, più che ad un riferimento classico, la scultura in esame rimanda all'immagine del Giocatore (Napoli, Museo di Capodimonte), di poco precedente, soprattutto nelle fattezze del volto corrucciato e abbassato del modello (cfr. Pagano, 2009, p. 82).
bibliografiaColasanti A.( 1923)pp. 101-102; Di Giacomo S.( 1923); Bellonzi F.( 1952)p. 23; Martorelli L.( 1989)pp. 14, 120 cat. 130; De Micheli M.( 1992)pp. 262-265; De Marinis M. S.( 1993)pp. 9, 16; Di Majo E.( 2006)p. 219 n. 7.10; Pagano D. M.( 2009)pp. 82-83 n. 2
definizionescultura
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale delle Belle Arti, 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Sepe S.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Renzi A. M.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.Frezzotti S.
anno creazione2007; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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