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bene culturale | scultura, opera isolata |
titolo | Busto del generale Garibaldi |
soggetto | Ritratto maschile |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 12 00489092 |
localizzazione | RM, Romaviale Belle Arti 131 |
contenitore | palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Gipsoteca |
datazione | XIX ; 1875 - 1875 [bibliografia] |
autore | Ercole Rosa (S.Severino Marche 1843/ Roma 1893), |
materia tecnica | gesso |
misure | alt. 120, largh. 80, prof. 55, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
notizie storico-critiche | Si tratta del busto in gesso di Giuseppe Garibaldi (1807-1882), presumibilmente eseguito dal vero, in occasione della visita del generale a Roma nel 1875. A questo proposito, le fonti documentarie sull'argomento riportano elementi contrastanti. Il principe Baldassarre Odescalchi (cit. 1875, p. 50) ebbe l'opportunità di vedere l'opera nello studio di Rosa e così la descrisse: "Garibaldi poi volle fare una eccezione per lo scultore dei fratelli Cairoli, accordandogli il singolare favore di ritrarlo dal vero" in poche sedute, e con molto brio e facilità, ha ritratto le sembianze del vecchio guerriero italiano. Lo ha riprodotto nell'ormai storico costume. Ha saputo molto ben colpire l'espressione di quella severa caratteristica fisionomia, e specialmente quella singolare costruzione dell'osso frontale che denota tanta risoluzione e tanta energia". Anche Manieri (cit. 1878, p. 60) vide l'opera nello studio dello scultore: "ammirai nello studio del Rosa un busto marmoreo del generale nel suo leggendario costume, venduto a non so quale inglese od americano". La notizia della vendita in America è confermata anche nel suo Ricordo (17 settembre 1899): "Altro suo lavoro degno di fiancheggiare con gli anzidetti, se non superiore per la posa e la arrischiatezza delle linee è il celebre Busto di Garibaldi che il Rosa ritrasse dal vero e che poi spedì in America". Il busto in esame sembrerebbe dunque essere il modello in gesso del busto in marmo di Garibaldi eseguito dal vero nel 1875 e poi venduto in America. Nel catalogo di vendita delle opere dello studio Rosa (cit. 1893) compaiono però delle notizie differenti: al n. 4 troviamo "Giuseppe Garibaldi. Busto in marmo di Carrara. Il generale è rappresentato nel suo puncho e poggia su arnesi di guerra. M. 1,20. E' presente anche una riproduzione dell'opera e si tratta della versione in marmo del gesso della GNAM. Al n. 24 troviamo invece "Giuseppe Garibaldi. Testa in gesso modellata dal vero nel 1875 quando il Generale si recò in Roma. M. 0,50. Al n. 32 "Giuseppe Garibaldi. Busto in gesso modello originale. M. 1,20". Questo busto corrisponde, anche nelle dimensioni, all'opera della GNAM. Da questa fonte risulta dunque che alla viva presenza dell'eroe sembrerebbe essere stata eseguita la Testa di Garibaldi in gesso con la tipica berretta. Anche successivamente la Testa viene indicata come ritratto dal vero da Sapori (cit. 1919, fig.12), Neppi (cit. 1948), nel documento dell'Archivio GNAM compilato in seguito alla donazione di Sestilio Rosa (n. 20 busto del generale Garibaldi; n. 23 Studio dal vero della testa di Garibaldi) e da E. Di Majo (cit. 2006, p. 243). Tuttavia, sia Anna Gramiccia (op. cit. 1981, pp. 30,31) che De Micheli (cit. 1992, pp. 230-231), sulla base di un'accorta analisi stilistica, ritengono che la testa, molto meno vivace e priva di quei tratti fisiognomici caratteristici rilevati da Odescalchi, non sia da considerare eseguita dal vero, mentre il busto, estremamente vivo e dallo sguardo penetrante, sia, come evidenziato dalle più antiche testimonianze, effettivamente il ritratto realizzato nel suo studio nel 1875 in occasione della visita a Roma del Generale. E' inoltre da segnalare un ulteriore elemento discordante, forse un errore dell'autore, presente nel Catalogo di Vendita dello studio Rosa: il n. 104 è il "Puncho di stoffa crema a righe appartenuto al generale Garibaldi e da questi donato al prof. E. Rosa nel 1879 quando gli faceva il ritratto". La data riportata in questo caso è quindi il 1879 e non il 1875.Il busto è rimasto in deposito presso la Camera dei Deputati dal 1945 al 1973. |
altra localizzazione | deposito: Roma |
bibliografia | B. Odescalchi( 1875)p.50; E. Lavagnino( 1961)II, pp.83, 686; P. Bucarelli( 1973)pp.36, 160; A. Gramiccia( 1981)pp.30 - 31; A. Panzetta( 1994)I, p.238; A. Ponente( 1994)p.567; V. Vicario( 1994)II, p.906; E. Di Majo( 2006)p.243 |
definizione | scultura |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | viale Belle Arti 131 |
ente schedatore | S51 |
ente competente | S51 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Borghese D.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Onnis F.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.; Aggiornamento-revisione: Sepe S. (2011); |
anno creazione | 1995; 2007 |
anno modifica | 2011 |
latitudine | 41.916344 |
longitudine | 12.482229 |