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Opera d'arte Case di Pannocchio a Castiglioncello di Borrani Odoardo (Pisa 1833/ Firenze 1905), a Roma

L'opera d'arte Case di Pannocchio a Castiglioncello di Borrani Odoardo (Pisa 1833/ Firenze 1905), - codice 12 00827478 di Borrani Odoardo (Pisa 1833/ Firenze 1905), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala di Saffo
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloCase di Pannocchio a Castiglioncello
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827478
localizzazioneRM, RomaViale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala di Saffo
datazioneXIX ; 1862 (ca.) - 1862 (ca.) [bibliografia]
autoreBorrani Odoardo (Pisa 1833/ Firenze 1905),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 12, lungh. 36.3,
condizione giuridicaproprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'arte Moderna
dati analiticicasa colonica in un podere con alberi e pagliaio
notizie storico-criticheDi formazione accademica purista, allievo di Enrico Pollastrini, Borrani fu attratto, come la gran parte dei pittori suoi contemporanei, dai nascenti interessi nei confronti della pittura dal vero. Il precoce interesse nei confronti della natura e della luce lo portò a legarsi a Signorini e Cabianca intorno al 1853 e a dividere con loro le sperimentazioni sulla macchia. All'interesse nei confronti del rinnovamento della pittura in senso verista, si accompagnò un fervido patriottismo che lo portò ad arruolarsi nell'artiglieria toscana (come Signorini, Cecioni, Martelli) e in seguito a rinnovare la pittura di genere in tal direzione, creando alcune delle opere più caratteristiche del cenacolo comunemente noto come Scuola di Piagentina.Nei primissimi anni sessanta Borrani continuò a sperimentare la pittura di macchia a Montelupo e a San Marcello Pistoiese in compagnia di Sernesi. Con quest'ultimo, Signorini e Lega, fu tra i primissimi frequentatori della tenuta di Diego Martelli a Castiglioncello nonché tra i più arditi sperimentatori delle possibilità della nuova pittura, realizzando tavolette, dal tipico formato stretto e lungo, contraddistinte da un inconsueto taglio fotografico (come dimostra ad esempio "La chiesina di Sant'Andrea a Castiglioncello", coll. privata) e dalla giustapposizione di tarsie cromatiche luminosissime. Il dipinto in esame offre un esempio della felice stagione di Castiglioncello di Borrani, caratterizzata da una specifica attenzione alla luce che si addensa sul tetto, sul prato e tra le foglie. Il piccolo edificio colonico raffigurato, che si trovava nei pressi del podere Martelli, fu in anni successivi abitato dalla famiglia Panocchio il che lascia supporre che il titolo sia stato attribuito soltanto dopo l'esecuzione.
altra localizzazioneprovenienza: FI, Firenze; provenienza: FI, Firenze
bibliografiaVendita Sambalino( 1917)n. 69; Colasanti( 1923)p. 31; Fleres( 1932)p. 20; Buscaroli( 1935)p. 472; Bucarelli( 1951)pp. 50, 82;; Carandente (a cura di)( 1956)n.253, p.107; Maltese( 1960)p. 190; Durbè, Dini (a cura di)( 1981)p. 60; Dini( 1981)p. 238, n. 26;
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Osti Guerrazzi A. M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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