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Opera d'arte Casolare in campagna di Meucci Angiola (1880/ 1966), a Torino

L'opera d'arte Casolare in campagna di Meucci Angiola (1880/ 1966), - codice 01 00210547 di Meucci Angiola (1880/ 1966), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloCasolare in campagna
soggettopaesaggio collinare
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210547
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XX ; 1930 - 1953 [documentazione; bibliografia]
autoreMeucci Angiola (1880/ 1966),
materia tecnicatela/ pittura a oliolegno/ intaglio/ verniciaturavetro
misurealt. 60.5, lungh. 80.4,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiIn primo piano, al centro, è rappresentato un sentiero di campagna fiancheggiato, a sinistra, da un campo coltivato a grano, a destra, da un prato. Sulla sinistra, in secondo piano, a mo' di quinta, si intravede una parte di un casolare a due piani, tetto a spioventi con tegole e comignolo. Sulla destra, un esile albero ed alcuni cespugli. Sullo sfondo, dietro l'albero, un piccolo brogo in posizione sopraelevata con una torre antica, colline e, più lontano, a sinistra, montagne. Cielo tersoSoggetti profani. Paesaggi: campi coltivati; prato; viottolo; colline; montagne; nubi; cielo. Costruzioni: borgo rurale; torre; casolare. Vegetali: alberi; cespugli; erbe.
notizie storico-criticheNel 1942 la Provincia di Torino deliberò id acquistare direttamente dalla pittrice (Revere/MN, 1880-Torino, 1966) una sua opera per L. 1632. Benché il documento non specifichi il soggetto del dipinto, è assai probabile che si tratti dell'esemplare in esame che, viceversa, non figura negli elenchi di opere acquistate presso le esposizioni torinesi. L'autrice, di cui la Provincia di Torino conserva diverse opere, è artista ancora poco indagata. Si formò dapprima con Lorenzo Delleani e passò poi nello studio di Guarlotti. Si dedicò alla figura, e, prevalentemente, al paesaggio di campagna, come nell'esemplare in esame, con attenzione agli effetti luministici, resi con una pennellata sfrangiata, ed una certa attenzione per la sintesi delle forme, gradualmente schiarendo la propria tavolozza e semplificando la composizione. Cominciò ad esporre alle rassegne torinesi della Promotrice e del Circolo degli artisti a partire dal secondo decennio del Novecento, ottenendo un acquisto da parte della corte negli anni venti, mentre una sua opera è di proprietà della Cassa di Risparmio di Torino. Nel corso dei decenni è documentata a numerose esposizioni italiane proponendo costantemente i temi della pianura piemontese, delle colline del Monferrato e delle Alpi, Mostra postuma della pittrice Angiola Meucci, catalogo della mostra (Torino, Galleria d'Arte "Carlo Alberto" dal 19 dicembre 1969), Torino, 1969, s.p.; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, p. 267.Sul retro della cornice è collocato un breve trafiletto ritagliato da un quotidiano che riferisce della morte della pittrice, datato 21 ottobre 1966. La cornice, sia per la presenza sul retro di etichette inventariali, sia per un'analisi stilistica, può essere considerata coeva al dipinto.
bibliografiaMostra postuma( 1969)s.p.; Bellini E.( 1998)p. 267
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007

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