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Opera d'arte Cecilia Metella di Tadolini Giulio (Roma 1849 / 1918), a Roma

L'opera d'arte Cecilia Metella di Tadolini Giulio (Roma 1849 / 1918), - codice 12 00489112 di Tadolini Giulio (Roma 1849 / 1918), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti, 131, Salone di Giordano Bruno
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalescultura, opera isolata
titoloCecilia Metella
soggettopersonaggio storico femminile
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00489112
localizzazioneRM, Romaviale delle Belle Arti, 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti, 131, Salone di Giordano Bruno
datazioneXIX ; 1882 - 1882 [data]
autoreTadolini Giulio (Roma 1849 / 1918),
materia tecnicabronzo
misurealt. 87, largh. 55, prof. 37,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiritratto a mezzo busto di Cecilia Metella
notizie storico-criticheGiulio Tadolini, figlio di Scipione e nipote di Adamo Tadolini, aveva esordito come pittore presso Cesare Fracassini e Mariano Fortuny. Superata la fase di apprendistato, legata al formalismo accademico, nel 1878 si accostò alla ritrattistica ufficiale con una commissione di notevole prestigio: un busto dal vero di Leone XIII, oggi al Museo di Roma, cui si aggiunse (nel 1888) il ritratto della Regina Margherita. Altrettanto copiosa fu la produzione di Giulio Tadolini nel campo dei grandi monumenti onorari e funebri, in Italia e all'estero, specialmente nel Sud America.La figura femminile a mezzo busto, firmata e datata 1882, rappresenta - come indicato dall'iscrizione - Cecilia Metella, donna romana figlia del console Quinto Metello e moglie di Crasso, nota soprattutto per il monumentale mausoleo eretto lungo la via Appia. Presentata all'Esposizione di Roma del 1883, la scultura è riconducibile a quella vasta produzione, assai diffusa negli ultimi due decenni dell'Ottocento, di opere ispirate a temi desunti dall'antichità romana ed eseguiti in forme tradizionali di matrice classica. In questo specifico caso, Tadolini si mostra incline a un esotismo orientaleggiante, esemplato sulle opere del padre Scipione (cfr. Frezzotti, 2006, p. 244). Infatti, già nel 1881, all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano, Giulio aveva presentato due busti in bronzo in linea con questo filone, Tipo orientale: donna e Tipo orientale: uomo (cfr. Catalogo ufficiale della Esposizione Nazionale di Belle Arti in Milano nel 1881, p. 31 n. 11 e n. 12). Il ritratto in esame fu eseguito con molta probabilità dal vero; si tratta del modello, facilmente identificabile, che Giulio userà in seguito per la figura dell'Angelo nella tomba della famiglia Lovatelli (1885) e per la figura di Ero del 1887 (cfr. T. Felicitas Hufschmidt, 1996, p. 219). Forti somiglianze si riscontrano anche con la modella del busto in marmo intitolato Nennella la fioraia (1901, Studio Tadolini).
bibliografiaCatalogo ufficiale( 1881)p. 31 n. 11-12; Esposizione Belle Arti( 1883)p.127 n. 94; Borzelli A.( 1912)p.159; Susinno S. / Carloni L.( 1978)p. 77 n. 101; Hufschmidt T. F.( 1996)p. 219 G3; Panzetta A.( 2003)vol. II, p. 900; Frezzotti S.( 2006)p. 244 n. 8.27
definizionescultura
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale delle Belle Arti, 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Borghese D.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Renzi A. M.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.Frezzotti S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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