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bene culturale | dipinto, opera isolata |
titolo | Centauri |
soggetto | scena mitologica |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 12 00489431 |
localizzazione | RM, Romaviale delle Belle Arti, 131 |
contenitore | palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti, 131, Sala 18 / "Roma 1911. L'anno del Cinquantenario" |
datazione | XIX ; 1895 - 1895 [data] |
autore | Coleman Enrico (Roma 1846 / 1911), |
materia tecnica | olio su tela |
misure | alt. 223, largh. 449, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
dati analitici | rievocazione mitologica ambientata in un paesaggio campestre |
notizie storico-critiche | Figlio del pittore inglese Charles Coleman, Enrico Coleman derivò dalla formazione artistica presso il padre l'interesse per la pittura di paesaggio, ambientata principalmente nella campagna romana. Dal 1876 (anno in cui espose alla prima mostra della Società degli Acquarellisti) cominciò a partecipare regolarmente alle manifestazioni artistiche della capitale. Il dipinto in esame fu eseguito su commissione di Robert Chandler, un collezionista americano da egli conosciuto a Roma, durante l'esecuzione di un pannello decorativo per il Caffè Greco. Premiato all'Esposizione della Società Amatori e Cultori di Belle Arti, svoltasi a Roma nel 1895-96, Centauri - di cui esiste un bozzetto a olio in collezione privata (cfr. De Rosa, Trastulli, 1988, p. 13) - fu donato dallo stesso Chandler alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna.Nel rappresentare i centauri, Coleman fonde entrambe le leggende su di essi: quella che li descrive come gli antichi nomadi della Tessaglia, caratterizzati da un corpo per metà umano e per metà equino, e quella che invece li identifica come gli originari abitanti del Lazio. Egli, infatti, colloca un gruppo di uomini e donne a cavallo, nudi ed armati di frecce, in un ambiente naturale che ricorda quello della campagna romana (di cui fu un instancabile perlustratore), realizzando una tela a metà strada tra rievocazione mitologica e paesaggio puro. Fu proprio l'ambientazione paesisitica dell'opera ad essere lodata dalla critica in occasione della già ricordata mostra del 1895-96: "Il premio di maggior dignità nella pittura, cioè quello conferito al quadro d'alta composizione, è toccato a Enrico Coleman per la vasta tela che si intitola I Centauri ... // ora, essendo egli nuovo nel trattare la figura e invece provetto nel dipingere il paesaggio, non è da stupirsi che la campagna, fondo del quadro, sia grandiosa e armoniosamente composta e resa con bella severità ..." (Fleres, in Natura e Arte, 1895-96, p. 883).Prima di essere restaurato nel 1976, il dipinto si presentava a tratti macchiato e fortemente ingiallito per l'ossidazione della vernice; la tela risultava allentata e strappata in due punti in basso a sinistra; il colore era poco aderente alla preparazione. L'operazione di restauro è consistita principalmente nella rifoderatura della tela e nella pulitura delle vernici ossidate. |
altra localizzazione | deposito: FO, Forlì |
bibliografia | Società Amatori( 1895)p. 32 n. 388; Album Ricordo( 1895); Fleres U.( 1895)p. 883, 887; Piroli P.( 1917)p. 54; Sapori F.( 1919); Colasanti A.( 1923)pp. 63-64; Susinno S. / Carloni L.( 1978)pp. 81-82; Tempesta C.( 1982)p. 724; De Rosa P. A. / Trastulli P. E |
definizione | dipinto |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | viale delle Belle Arti, 131 |
ente schedatore | S51 |
ente competente | S51 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Biscaglia M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Renzi A. M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti S. |
anno creazione | 1995; 2011 |
latitudine | 41.916344 |
longitudine | 12.482229 |