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Opera d'arte Che pace in Valganna! di Grubicy De Dragon Vittore (Milano 1851 - Milano 1920), a Roma

L'opera d'arte Che pace in Valganna! di Grubicy De Dragon Vittore (Milano 1851 - Milano 1920), - codice 12 00489486 di Grubicy De Dragon Vittore (Milano 1851 - Milano 1920), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala Previati
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloChe pace in Valganna!
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00489486
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala Previati
datazioneXIX ; 1894 (ca.) - 1894 (ca.) [bibliografia]
autoreGrubicy De Dragon Vittore (Milano 1851 - Milano 1920),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 36.5, largh. 62,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
notizie storico-criticheIl dipinto raffigura il piccolo lago di Ganna, situato fra il lago Maggiore e quello di Lugano. Grubicy si recò a Ganna in occasione della morte dell'amico scultore Giuseppe Grandi (1843-1894), e in questo luogo eseguì numerosi paesaggi. Del dipinto in esame esiste una versione precedente, probabilmente la prima eseguita dal vero, dal titolo Il Cimitero di Ganna, conservato al Museo del Paesaggio di Verbania-Pallanza sul Lago Maggiore (olio su tela, cm.32,2x50,8, con iscrizione autografa sul retro: "All'Egr.Dr Massara fondatore del Museo del Paesaggio a Pallanza trasmetto pel 'suo' museo questo mio 'Cimitero di Ganna' improntato sul vero il giorno successivo al funerale dell'amico Gius.Grandi il poderoso autore del Beccaria e del Monumento delle 5 giornate di Milano. Ne feci il quadro 'Che pace a Ganna!' della Galleria Nazionale di Roma prestato temporaneamente a Pallanza - per richiesta del Dr Massara - eppoi restituito a Roma nel 1919 Milano 4 maggio 1919 Vittore Grubicy de Dragon"). La versione della G.N.A.M. appare in realtà molto diversa da quel primo dipinto, oltre che per la centinatura della tela nella parete superiore, anche per la descrizione del paesaggio, qui ben più essenziale e limitato ai puri elementi naturali, da cui sono stati eliminati gli edifici sulla sinistra. Altre cinque opere sullo stesso motivo sono passate dalle collezioni Benvenuti e Toscanini ad altre collezioni private (riprodotte in Bellonzi-Fiori, op.cit., 1968). Un dipinto intitolato 'Cimitero a Ganna' è stato esposto nel 1922 alla mostra dei Divisionisti a Milano. In tutti questi dipinti la composizione calibrata di linee semplici e immagini speculari contribuisce a comunicare un senso di pace. L'inquadratura a centina della versione G.N.A.M. è stata scelta da Grubicy che la destinava ai dipinti dotati di un significato simbolico (Rebora, op.cit., 1995, p.343). L'opera è stata esposta a Londra nel 1979 -80 come elemento centrale di un trittico: "Tryptich: (left) From the window, Miazzina (centre) What Peace in Valganna! (right) Summer on Lake di Como". Peraltro, "Dalla finestra" (G.N.A.M.) si collega alla serie "Inverno in montagna" (Milano, G.A.M.), mentre "Estate sul Lago di Como" (G.N.A.M.) era esposto alla Biennale del 1901 come parte del polittico delle "Quattro Stagioni" (Milano, G.A.M. e Venezia, Ca' Pesaro). Nell'Archivio Centrale dello Stato di Roma si conserva un documento autografo (Fondo Ferrari, busta 13, fasc. 676), una lettera indirizzata a Ettore Ferrari firmata da Vittore Grubicij, scritta da Milano, Corso Porta Vittoria 12, il 21 febbraio 1919, in cui si legge tra l'altro: "[...] Ricordo invece che l'informazione (cioè il movente) della mia cartolina era mossa da un senso di amarezza nel dover renderle noto quanto ero venuto a conoscere: [...]che un ente Supremo come dovrebbe essere il Tempio dell'Arte Nazionale sia abbandonato al libito di atti di questo genere di cui nessuno assume la responsabilità. E mi consenta di riaffermarle, Onorevole Ferrari, che il mio quadro non restò fuori nel riordinamento avvenuto pel trasloco a Valle Giulia, no. In questa nuova collocazione il mio quadro prese posto vicino a Borrani [?], Mosè Bianchi, etc. etc. Fu solo parecchio tempo dopo questo riordinamento che il mio quadro fu estirpato e mandato nel magazzeno degli scarti dove fu rinvenuto da un signore di Pallanza che stava organizzando là un piccolo museo del Paesaggio. So che Lei non ha più ingerenza né responsabilità. Epperciò Le avevo scritto senza pensiero di portar lagnanze a Lei, ma solo per tenerla informata.". Si tratta dunque di una spiegazione rispetto a un malinteso avvenuto tra i due, e in riferimento al dipinto qui in esame, che si trovava evidentemente già all'epoca, e ancora nella primitiva sede del Palazzo delle Esposizioni, prima del trasferimento a Valle Giulia, nelle collezioni della Galleria Nazionale d'Arte Moderna. L'artista vi si lamenta, a quella data avanzata ma ancora due anni prima dell'effettiva registrazione dell'opera nelle collezioni statali, per il suo trasferimento nei depositi, dopo una pur iniziale adeguata esposizione, negli spazi di Valle Giulia, accanto ad altri illustri esponenti della pittura dell'Ottocento.
bibliografiaCatalogo dell'Esposizione Annuale della Permanente( 1909)p. 6, n. 42; Bernasconi( 1915)p. 252, ripr.; Boccardi( 1921)p. 29; Marangoni( 1922)p. 93; Colasanti( 1923)p. 115; Gerardi( 1933)p. 129 n. 28; Maselli( 1938)p. 32; Pagani( 1955)p. 385; Lavagnino( 195
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Biscaglia M.Compilatore scheda: Pesci F.Compilatore scheda: Pesci F.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.
anno creazione2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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