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bene culturale | scultura, opera isolata |
titolo | Conversazione in giardino |
soggetto | soggetto di genere |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 12 00827706 |
localizzazione | Italia, RM, RomaViale Belle Arti 131 |
contenitore | Palazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala del Giardiniere |
datazione | XIX ; 1896 (ca.) - 1899 (ca.) [bibliografia] |
autore | Rosso Medardo (Torino 1858 - Milano 1928), |
materia tecnica | Bronzo |
misure | alt. 31.5, largh. 66.5, prof. 38, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna |
dati analitici | Due donne sedute ed un uomo in piedi, probabilmente Medardo Rosso, ritratti mentre conversano in giardino |
notizie storico-critiche | L'opera venne pubblicata per la prima volta da Edmond Claris in un articolo del 1901 per "La Nouvelle Revue" e poi nel volume "De l'Impressionisme en sculpture. Auguste Rodin et Medardo Rosso" del 1902 col titolo "Conversation en pleir air" e definita dal critico come "chef-d'oeuvre de sculture impressioniste". L'ideazione della scultura, nata durante un soggiorno a Londra dell'artista, rimasto colpito dalla bellezza di un giardino inglese, viene datata dagli studiosi tra il 1896 e il 1897, mentre secondo Paola Mola (2009) sarebbe da spostare in avanti, al 1899. L'opera venne poi eseguita a Jessains- sur-Aube, nella proprietà della famiglia Noblet nei pressi di Troyes, famiglia per cui aveva precedentemente eseguito "Impression de boulevard - Paris la nuit" (andata distrutta), e in cui aveva già proposto un gruppo di tre figure, due donne ed un uomo, ritratte en pleir air, le cui forme erano ugualmente fuse al suolo, come in questo bronzo. Questa versione di "Conversazione in giardino" è giunta alla Gnam in seguito alla donazione di Francesco Rosso nel 1931 (dono definito nel 1994), e si tratta verosimilmente, secondo Caramel (2004) dello stesso esemplare esposto in quello stesso 1931 alla Prima Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma. Si tratterebbe di una fusione tarda, forse anche immediatamente postuma, tratta dal gesso di proprietà allora di Francesco Rosso e poi degli eredi, gesso ora esposto nel Museo Medardo Rosso di Barzio. L'opera in esame è il solo esemplare in bronzo conosciuto, il cui gesso andò distrutto nel 1899 (cfr. Mola 2009 pp. 327-328 n. I.37a). |
bibliografia | Prima Quadriennale d'Arte Nazionale( 1931)p. 150 n. 6; Maselli( 1938)p. 28; Papini( 1940); Papini( 1945); Borghi( 1950)p. 67; Bucarelli( 1951)p. 62; Bucarelli( 1973)p. 161; Bellonzi( 1978)n.1193; Caramel - Mola Kirchmayr( 1979)pp. 141-142 n. 37; Caramel - |
definizione | scultura |
regione | Lazio |
provincia | Roma |
comune | Roma |
indirizzo | Viale Belle Arti 131 |
ente schedatore | S51 |
ente competente | S51 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Sepe S.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Pesci F.; Funzionario responsabile: Frezzotti S. |
anno creazione | 2007; 2011 |
latitudine | 41.916344 |
longitudine | 12.482229 |