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bene culturale | icona |
titolo | Deesis: Cristo, la Madre di Dio, Giovanni il Precursore |
soggetto | Deesis |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00742641 |
localizzazione | Toscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60 |
contenitore | monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia |
datazione | sec. XVIII secondo quarto; 1725 (post) - 1749 (ante) [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito russo(analisi stilistica) |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera |
misure | cm, alt. 8, largh. 19.7, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Icona formata da tre tavole dipinte, senza incavo e nemmeno listelli. Non si rileva presenza di tela preparatoria. Levkas.Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Cristo; san Giovanni Battista. |
notizie storico-critiche | Nelle parti centrali sono poste le immagini a mezzo busto della Madonna, di Cristo, e di Giovanni il Precursore. I bordi neri sono divisi dalle parti centrali da linee bianche. In tutte le icone il margine è rosso. Le icone si rifanno alla variante più semplice e verosimilmente più antica, della Deesis: la composizione a tre figure. Per le ridotte dimensioni, esse sono vicine al gruppo di piccole icone della collezione fiorentina, che comprende l'icona del Pantocrator e numerose raffigurazioni di feste e di santi. La Deesis in esame può con sufficiente sicurezza essere considerata un'icona da viaggio. Evidentemente doveva essere utilizzata come pieghevole, composta da tre tavole con una montatura metallica. Le caratteristiche della Deesis fiorentina riflettono le novità iconografiche della seconda metà del secolo XVII. Fra i prototipi dell'icona centrale della Deesis fiorentina vi sono le immagini fiamminghe del Salvatore del XV secolo o repliche posteriori. Hanno dato inizio a questa iconografia due opere perdute di Jan van Eyck del 1438 e del 1440, conosciute attraverso copie dei secoli XV-XVII. Le immagini di questo tipo iconografico si diffusero in Russia alla fine del XVII secolo. In genere, i pittori russi apportarono qualche cambiamento, come l'introduzione dell'himation, che manca nelle opere fiamminghe. L'iconografia delle figure della Madre di Dio e di Giovanni il Precursore della Deesis fiorentina è tradizionale. Alquanto insolito nella figura di Giovanni lo sguardo rivolto non al Cristo, bensì verso lo spettatore. La Deesis in esame, con la figura della sola testa, simile alle opere dei maestri del Palazzo dell'Armeria, e con l'iscrizione che riporta la nuova grafia del nome di Cristo, è un fenomeno piuttosto raro nella pittura d'icone dell'Era moderna, poiché in quell'epoca le Deesis raffiguranti la sola testa erano diffuse soprattutto nell'ambiente dei vecchiocredenti ed erano dipinte nella maniera tradizionale che risaliva al XVI-metà del XVII secolo. Nel catalogo del 1958 Marcucci ha ritenuto la Deesis della stessa epoca dell'icona del Pantokrator, come opera tarda della scuola Stroganov, con elementi della scuola "meridionale" ("di Kiev"), e ha determinato una datazione al XVII secolo, in base al confronto con l'icona Resurrezione e discesa agli inferi, dipinta in una maniera molto più primitiva. La Deesis è in realtà opera di un pittore provinciale del secondo quarto del XVIII secolo, che risentiva l'influsso dell'arte degli iconografi del Palazzo dell'Armeria e che ne imitava la pittura 'realistica'. Tra le icone della collezione fiorentina, la più vicina alla Deesis è quella del Pantokrator, forse dipinta nello stesso atelier o dallo stesso artista. Questa ipotesi è confermata dalle particolarità della colorazione, dallo stile, dal tipo del volto del Cristo e anche dalla resa del suo abbigliamento. Piuttosto inusuale il fondo rosa delle icone, che, da una parte, ricorda analoghi fondi di alcuni medaglioni nell'icona di Simon Ušakov Madre di Dio di Vladimir e, dall'altra, ricorda i fondi rosa-azzurri di numerose icone del secondo quarto - metà del XVIII secolo, il che conferma ulteriormente la datazione ipotizzata. Fondi rosa si trovano anche in alcune altre opere della collezione fiorentina, che rientrano nel gruppo delle icone di piccole dimensioni, eseguite in maniera fortemente semplificata. |
bibliografia | Bettini S.( 1940)pp. 38, 79, 90, n. 3; Marcucci L.( 1958)p. 108, n. 80; Oriente Occidente( 2004)p. 54 |
definizione | icona |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via Ricasoli, 58/60 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Preobraženskij A.Sacco A. M.; Funzionario responsabile: Parenti D.Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: Sacco A. M. (2009) |
anno creazione | 2006 |
latitudine | 43.777035 |
longitudine | 11.258756 |