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bene culturale | dipinto |
titolo | Dossale di San Silvestro |
soggetto | Cristo Pantocratore |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00405627 |
localizzazione | Italia, Toscana, PI, PisaPiazza San Matteo in Soarta, 1 |
contenitore | monastero (ex), benedettino, Museo Nazionale di S. Matteo, Piazza San Matteo in Soarta, 1, Museo Nazionale di S. Matteo, Prima sala |
datazione | sec. XIII seconda metà; 1250 - 1299 [bibliografia; analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito pisano(bibliografia; analisi stilistica) |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera/ doratura |
misure | alt. 87, largh. 217, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico non territoriale, Museo nazionale di San Matteo |
dati analitici | La tavola, di andamento orizzontale e con terminazione a cuspide, è suddivisaal suo interno da cinque arcatelle, ciascuna delle quali racchiude un personaggiosacro. Al centro, in uno spazio più grande e in scala maggiore, è rappresentatoCristo Pantokrator in posa strettamente frontale. Vestito di imatio e tunicaentrambi decorati a crisografia, benedice con la mano destra, mentre con lasinistra regge un libro aperto recante l'iscrizione. Sulla sinistra è rappresentatala Vergine, coperta di un ricco velo crisografato e bordato d'oro, nell'attodi rivolgere al Figlio il gesto dell'intercessione; specularmente nello scompartodi destra, si osserva Giovanni Battista, anch'egli con indosso una sontuosaveste dorata, in analogo atteggiamento di supplica. Alle due estremità dellatavola sono raffigurati in posizione frontale santa Caterina (a sinistra), vestitadi abito regale e cinta di corona, e san Silvestro, in veste pontificale. Neipennacchi dello scomparto col Cristo Pantokrator, si osservano due angeli nell'attodi intercedere anch'essi di fronte al Signore dell'Universo; nei pennacchi prossimialla Vergine e al Battista, due serafini si portano i lembi della veste agliocchi in segno di dolorePersonaggi: Cristo pantokrator; Vergine Maria; S. Giovanni Battista; S. Caterina;S. Silvestro. Attributi: (Cristo) libro; (S. Caterina) libro. Figure: angeli. |
notizie storico-critiche | Dai dati iconografici si ricava che l'opera fu eseguita con tutta probabilitàper la chiesa di San Silvestro. Nel sec. XVIII era collocato nella chiesa internao coretto delle suore domenicane; nel 1810, con la soppressione del convento,fu trasportato nella raccolta di antichità pisane allestita da Carlo Lasinionella Cappella Dal Pozzo del Camposanto monumentale, per essere quindi espostonell'Accademia di Belle Arti, al di sopra della porta d'ingresso della "saladei gessi". Passato, dopo l'unità d'Italia, nelle collezioni del Museo civico,venne esposto nella terza sala. Verso gli inizi del sec. XIX fu sottoposto adun intervento di restauro (Fiscali) che trasportò la tavola su di un'intelaiaturametallica e sostituì le originali arcatelle con le attuali di forma ogivale.L'opera costituisce uno dei più antichi esempi di dossale orizzontale e nelsuo programma iconografico sembra riflettere da vicino il soggetto più comunenelle grandi icone bizantine destinate a decorare l'architrave dell'iconostasi(icone d'epistilio). In queste ultime l'elemento centrale era costituito daltema della Deisis, che esprimeva l'intercessione della Vergine e di GiovanniBattista presso Cristo, affiancati da figure di angeli, apostoli e santi; l'aspettodi un'icona di questo tipo venne simulato agli inizi del sec. XIII nell'architravea rilievo sovrastante il portale est del Battistero. Nel nostro caso la composizionesi limita al soggetto principale (la Deisis), mentre a rappresentare i santisono chiamati il titolare san Silvestro e santa Caterina, destinataria di unculto speciale nell'edificio, come dimostra l'antica presenza in esso di unatavola dedicata alla martire alessandrina; per converso, la terminazione a cuspidederiva interamente dalla tradizione occidentale. L'originaria collocazione deldossale dové essere sull'altar maggiore, come si evince dalla selezione deisoggetti, che sembra compendiare i più significativi momenti liturgici dellachiesa. Oltre che dal punto di vista compositivo, la vicinanza di quest'operaa modelli orientali sembra evidente anche sul lato formale; è improntata allatradizione della pittura bizantina di icone l'insistenza su dettagli come ladecorazione a crisografia resa a fasce collegate trasversalmente, l'uso deichiaroscuri, il modo di delineare gli occhi, il naso e il collo, nonché, piùin generale, i gesti e gli atteggiamenti. Analoghi procedimenti si incontranoin opere dello stesso periodo, dalla Madonna dei Ss. Cosma e Damiano ai dipintidel Maestro di San Martino. Caratterizzano tuttavia quest'opera una maggioreattenzione alla resa plastica degli incarnati, combinata a un forte gusto perl'introduzione di rapporti simmetrici nella resa dei dettagli fisionomici, caratteristicheper le quali si è ipotizzato un rapporto con le opere del maestro fiorentinoMeliore. Allo stesso autore di quest'opera sono stati ricondotti un ditticosmembrato (Londra, National Gallery; Budapest, Szépmüvészeti Múzeum) e una tavolacon la Madonna col Bambino in trono, oggi nel Museo Pushkin di Mosca (per altrida ritenere, più plausibilmente, un esempio di pittura crociata) |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, PI, Pisa |
bibliografia | Burresi M., Caleca A.( 2005)pp. 202-203; Carli E.( 1994)p. 20 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Pisa |
comune | Pisa |
indirizzo | Piazza San Matteo in Soarta, 1 |
ente schedatore | S39 |
ente competente | S39 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Cerrai M.; Funzionario responsabile: Burresi M.; Trascrizione per informatizzazione: Giometti C. (2007); Aggiornamento-revisione: Bacci M. (2001), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Carletti L. (2007), Referente s |
anno creazione | 1996 |
anno modifica | 2001; 2007 |
latitudine | 43.714487 |
longitudine | 10.407340 |