notizie storico-critiche | Il dipinto del celebre pittore Francesco Menzio (Tempio Pausania/SS, 1899-Torino, 1979) venne acquistato dalla Provincia di Torino, unitamente ad altre opere esposte, secondo una politica di promozione degli artisti piemontesi già da tempo intrapresa dall'Ente, alla mostra "Pittori d'oggi Francia-Italia" di Torino, ove venne esposto per la prima volta, nel 1952, Pittori d'oggi. Francia-Italia, catalogo della mostra (Torino, Palazzo delle Belle Arti, settembre-ottobre 1952), Torino, 1952, s.p.; A. Gelli, Biobibliografia, in P. Fossati, A. Gelli, M. Rosci (a cura di), Francesco Menzio, opere 1921-1977, catalogo della mostra (Torino, Circolo degli Artisti-Palazzo Graneri, 8 aprile-10 maggio 1987), Milano, 1987, p. 107. Notevole la critica che accompagna l'indicazione delle tre opere esposte all'evento, tutte caratterizzate da una luce limpida, un rimando armonioso tra le parti, con una vena intimista. Da un punto di vista stilistico e di contenuto, l'opera appare caratteristica della produzione matura del pittore nel sesto decennio del Novecento, contraddistinto da una ricerca coerente con gli importanti sviluppi del decennio precedente il secondo conflitto mondiale, durante il quale l'artista assunse una posizione significativa a livello nazionale. Ben nota è la predilezione per gli scorci di paesaggio visti da una finestra, magari quella del proprio studio; non manca, inoltre, la visione della realtà quotidiana, rappresentata dalla brocca, la bacinella e la seggiola, altro tema caro al maestro, mentre la cromia vivace quasi rimanda a Matisse, F. Poli, Francesco Menzio a cento anni dalla sua nascita e a venti dalla sua scomparsa, in F. Poli, G. Barberis (a cura di), Francesco Menzio. Nel centenario della nascita, catalogo della mostra (Bra, Sala mostre Centro "G. Arpino", 9 ottobre-28 novembre 1999), Bra, 1999, pp. 7-15. Per brevi profili sull'artista che dal 1951 fu titolare della cattedra di Pittura dell'Accademia Albertina di Torino, A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, 1962, v. III, pp.1165-1166; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, p. 266. La tela è documentata presso la questura di Torino, ufficio del vice questore, dal 1960 (Ufficio Inventario, Elenco dei quadri il cui movimento è controllato dalla Biblioteca della Provincia di Torino). |