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Opera d'arte Fiume con foce tripla di Pascali Pino (Bari 1935 - Roma 1968), a Roma

L'opera d'arte Fiume con foce tripla di Pascali Pino (Bari 1935 - Roma 1968), - codice 12 00827685 di Pascali Pino (Bari 1935 - Roma 1968), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in Palazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti, 131 Roma, depositi
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bene culturaleInstallazione
titoloFiume con foce tripla
soggettoVasche rettangolari piene d'acqua e eternit ondulato ricoperto di terra
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827685
localizzazioneRm, RomaViale delle Belle Arti, 131 Roma
contenitorePalazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale delle Belle Arti, 131 Roma, depositi
datazioneXX ; 1967 (ca) - 1967 (ca) [bibliografia]
autorePascali Pino (Bari 1935 - Roma 1968),
materia tecnicaNove vasche in lamiera di ferro
misurecm, alt. 7, largh. 37, lungh. 337,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiL'installazione consta di una serie di nove vasche di lamiera di ferro piene d'acqua colorata con l'anilina a formare un fiume con una foce con tre confluenze
notizie storico-criticheL'opera attuale è il risultato di un processo di continuo ripensamento sugli elementi di lavoro dell'ultima fase creativa di Pascali. Secondo la rilettura del percorso visivo dell'artista ad opera di Palma Bucarelli nel 1969, "Fiume" sarebbe parte della serie "elementi naturali", esecuzioni ambientali temporanee e variabili, alle quali Pascali comincia a lavorare proprio dal 1967. Gli "elementi naturali", infatti, aprono la fase delle ricostruzioni della natura, operazione in cui Pascali conserva il principio fondante della creazione: gli elementi semplici unendosi tra loro danno luogo a soluzioni complesse e mai uguali. Si tratta, infatti di vasche di alluminio utilizzate in numero diverso e con un sempre nuovo principio combinatorio.In particolare da un confronto dei vari cataloghi dove sono state pubblicate le opere si evince che Pascali avesse usato soprattutto due moduli: vasche quadrate di circa 113 x 113 cm per "32 mq di mare circa" (collezione GNAM) e per "Confluenze" (Collezione Sargentini) e altre rettangolari circa 335 x 35 cm per "Fiume" e le varie versioni dei "Canali d'irrigazione" (presentati con altre installazioni denominate "Campi Arati"). La prima esposizione dove appare un allestimento simile a quello attuale è alla V Biennale de Paris nel 1967 durante la quale l'artista presenta un'opera che intitola "acque stagnanti" formata da dodici vasche rettangolari disposte, come si evince da alcune foto dell'allestimento (cfr Pinto 1969 pag. 13), in maniera da ricordare un corso d'acqua con due diramazioni. Tra la fine del 1967 e gli inizi del 1968 per le due personali allestite nelle gallerie di Alexander Jolas prima a Milano e successivamente a Parigi, Pascali riutilizza soltanto otto vasche rettangolari associandole ad ulteriori tre vasche di forma quadrata, e scegliendo come titolo "Canali d'irrigazione" (vedi catalogo Jolas 1967 s.p.). Un terzo allestimento era stato ideato da Pascali per una terza mostra da Jolas nella galleria con sede a New York, che però non venne mai realizzata a causa della morte dell'artista. Infatti nella lettera inviata al gallerista, Pascali propone un disegno per un "Fiume" ( le vasche sono disposte come con corso d'acqua dal quale si genera una foce tripla) con soltanto nove vasche rettangolari assolutamente identico alla versione attuale dell'opera, (lettera e disegno ripr. in cat. mostra "Pascali", Otterlo, Kroller-Muller Museum, 1991, a pag. 73). Le vasche in numero di nove furono acquisite dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna nel 1969 insieme alle altre opere donate dalla famiglia Pascali, ma non furono presentate nella grande mostra antologica che si svolse tra il maggio e il giungo del 1969 dedicata a Pascali dopo la sua precoce morte e ordinata dalla direttrice Palma Bucarelli. Il disegno autografo dell'artista è stato considerato l'unico documento di riferimento per tutti i successivi allestimenti dell'opera ed per la scelta del titolo al momento della sua inventariazione.
altra localizzazioneprovenienza: Rm, Roma
bibliografiaBucarelli P.( 1969); Pinto S.( 1969); Roma anni '60. Al di la della pittura( 1990); Pino Pascali (Kroller-Muller)( 1991); A. Bonito Oliva, Tecce A., L. Velani,( 2004)pp. 208-209; Pino Pascali. Il mare ecc.( 2005); 50-60, La scultura in Italia( 2007)pp. 10
definizioneInstallazione
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale delle Belle Arti, 131 Roma
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Lodico L.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Brogna G.; Funzionario responsabile: Frezzotti S.
anno creazione2006; 2011
latitudine41.916136
longitudine12.482598

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