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Opera d'arte I Superstiti di Fragiacomo Pietro (Trieste 1856/ Venezia 1922), a Roma

L'opera d'arte I Superstiti di Fragiacomo Pietro (Trieste 1856/ Venezia 1922), - codice 12 00489477 di Fragiacomo Pietro (Trieste 1856/ Venezia 1922), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala dei Veneti
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
titoloI Superstiti
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00489477
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, Sala dei Veneti
datazioneXX ; 1914 (ca.) - 1914 (ca.) [bibliografia]
autoreFragiacomo Pietro (Trieste 1856/ Venezia 1922),
materia tecnicaolio su tavola
misurealt. 119.5, largh. 164.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticiveduta della villa Malcontenta di Marghera con cipresso e corso d'acqua
notizie storico-criticheProtagonista del dipinto è la Villa Foscari detta "La Malcontenta" alla foce del Naviglio del Brenta, a Mira, presso Porto Marghera, costruita intorno al 1559 da Palladio. Il titolo evoca l'attuale destino della villa, un tempo immersa in una ricca vegetazione: "La Malcontenta" si erge solitaria al centro del dipinto, quasi evanescente, uno spettro di se stessa che si duplica nell'acquitrino in primo piano nel quale si affaccia, ed è affiancata da un pioppo solitario, altro superstite, in un paesaggio desolato e brullo che sta per essere circondato dalle ciminiere del nascente polo industriale.Opera chiave della produzione tarda di Fragiacomo - a cui non deve essere estranea l'influenza di Mario de Maria - la tavola rappresenta il canto del cigno del paesaggio simbolista italiano affermatosi alla fine del secolo precedente, del quale lo stesso pittore è stato uno di principali esponenti. Il dipinto, infatti, è intessuto di umori decadenti e melanconici condensando mistero e rassegnazione, come rileva del resto Colasanti nel 1914, quando il quadro fu esposto alla Biennale di Venezia, insieme a "La glicina" e "La portolana," trovando nelle tre opere "la medesima indefinibile tristezza chiusa nelle pietre e nel vivente silenzio delle acque" (cfr. Colasanti 1914).
altra localizzazioneprovenienza: Ve, Venezia
bibliografiaColasanti( 1914)p.28; Pistellato( 1995)p.323; Campopiano( 1995)p. 13; Stringa( 2002)p. 622; Ciseri( 2003)p. 219; Picciau( 2006)n.11.12, p.278
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Biscaglia M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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