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Opera d'arte Il fischio del vapore di Tommasi Adolfo (Livorno 1851/Firenze 1933), a Roma

L'opera d'arte Il fischio del vapore di Tommasi Adolfo (Livorno 1851/Firenze 1933), - codice 12 00827639 di Tommasi Adolfo (Livorno 1851/Firenze 1933), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in Palazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, sala della Madre
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloIl fischio del vapore
soggettoscena di genere
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827639
localizzazioneRM, Romaviale Belle Arti 131
contenitorePalazzo, Espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale Belle Arti 131, sala della Madre
datazioneXIX ; 1884 (ca.) - 1884 (ca.) [bibliografia]
autoreTommasi Adolfo (Livorno 1851/Firenze 1933),
materia tecnicaolio su tela
misurealt. 123, lungh. 208,
condizione giuridicaProprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
notizie storico-criticheCugino dei fratelli Angelo e Ludovico Tommasi, anch'essi pittori, si forma all'Accademia di Firenze sotto la guida di Carlo Markò ma è grazie all'incontro con Silvestro Lega che la sua pittura si indirizza verso lo studio del vero. Il naturalismo che all'inizio contraddistingue la sua arte, vira gradualmente negli anni Ottanta verso una ricerca luministica ed atmosferica più accentuata, riecheggiante alcune soluzioni impressioniste, condotte spesso con l'utilizzo della tecnica mista olio-pastello. Nel 1880 si impone all'attenzione della critica con Dopo la brina, opera presentata all'Esposizione di Torino, avente per soggetto un campo di cavoli ghiacciati: il dipinto, per la prosaicità del tema, suscita scandalo e critiche sagaci. Il fischio del vapore ottiene invece lodi e consensi all'Esposizione di Torino del 1884 ed è acquistato dallo Stato per la Galleria. Il dipinto, emblematico della produzione dell'artista degli anni ottanta, è caratterizzato da un'antiretorica poetica campestre, realizzato con una lucidità visiva e coloristica che in questi anni costituisce uno dei principali tentativi di rinnovamento della pittura toscana. I dati naturali del paesaggio, gli effetti atmosferici, la polvere e il vapore, sono resi con una tecnica che trae origine dalla temperie macchiaiola e si sviluppa secondo le ricerche impressioniste che in quegli anni andavano diffondendosi in Europa. L'opera affronta inoltre il tema del treno, moderno mezzo di trasporto le cui linee ferroviarie si accrescevano nell'Italia postunitaria, modificando l'aspetto del paesaggio campestre. La prospettiva dei binari corre parallela alla strada sterrata su cui è posta in primo piano una guardiana di tacchini e la figlia, creando una compenetrazione tra la modernità e il mondo rurale. L'opera fu nuovamente selezionata, quattro anni più tardi, per partecipare alla Mostra Internazionale di Londra (The italian exhibition 1888, n. 10), forse in virtù di una precisa volontà di sostegno da parte delle istituzioni pubbliche italiane nei confronti dell'artista che anche negli anni successivi suscitò reazioni contrastanti alle esposizioni internazionali cui partecipò.
bibliografiaPelegatti, Tassi( 1962)p.77; P. Bucarelli( 1973)pp.43, 165; E. Castelnuovo (a cura di)( 1990)tav. 509
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoviale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Osti Guerrazzi A.M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Onnis F.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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